Daniele Filosi: «Perfetto per collaborare e condividere»

Insieme a quello delle istituzioni, ovvero del sindaco di Trento Alessandro Andreatta, arriva un sì alla proposta di Francesco Nardelli anche da parte di chi nel mondo della cultura, e del teatro nello specifico, ci lavora.
Daniele Filosi, presidente di TrentoSpettacoli e Spazio Off, è convinto che la strada sia quella giusta e che le possibilità siano tantissime. «Il nostro mondo, ovvero quello delle piccole imprese culturali, soffre un po' di frammentazione: essere insieme, in uno stesso luogo, non può che essere un'opportunità per tutti».
All'interno degli spazi compresi tra il parco Santa Chiara e via Santa Croce, ci starebbero in tanti, praticamente per tutti. «Popolare, o meglio ripopolare quelle strutture, salvando l'ex mensa ed evitando un destino di degrado all'ex facoltà di lettere, è una soluzione che piace: ci sarebbero persone non solo per una singola serata o per un singolo evento, ma dalle 8 del mattino a sera, perché ci sono spazi per le sedi di associazioni, ordini, gruppi. Una cittadella della cultura e delle imprese culturali: se il Comune andrà in questa direzione vincerà due volte, facendo felice chi opera in questo mondo e salvando un'area della città, restituendola ai cittadini».
Il ruolo del pubblico in questo progetto è chiaro: «L'ente pubblico crea il contesto, la cornice, le condizioni affinché poi i privati agiscano e possano esprimersi, con il Centro Santa Chiara come struttura di servizio».
Per dirla all'inglese, una hub o una factory con spazi enormi e bellissimi, nella quale ogni singolo potrebbe trovare casa. «E potrebbero nascere collaborazioni: in un'area così vasta si può e si deve convivere. A Trento sono nate e cresciute negli ultimi dieci anni diverse realtà nel settore dello spettacolo dal vivo, che è quello che ci riguarda più da vicino, ma anche in altri ambiti della cultura e della creatività. Il sostegno da parte degli enti pubblici c'è sempre stato, certamente, anche se in forma non sufficientemente sistemica e senza una vera programmazione a medio-lungo termine. Queste realtà hanno oggi il compito di affrontare la sfida della "maturità", dello sviluppo e della crescita, a livello qualitativo, certo, ma anche a livello quantitativo, dimensionale e, quindi, in termini di economie, occupazione e lavoro. Per agevolare questo percorso, in diverse sedi e con diversi strumenti le compagnie e le imprese di produzione professionale operanti nello spettacolo dal vivo stanno dialogando positivamente con l'assessorato provinciale alla cultura, che sta dimostrando apertura nei confronti delle nostre proposte di modifica della Legge provinciale 15 del 2007 sulle attività culturali. Ma oltre alle norme e alle leggi, servono anche spazi e strutture. L'ex mensa del Centro Santa Chiara sarebbe il luogo ideale per dare vita a un polo delle imprese creative e culturali della città, con grandissime ricadute in termini di condivisione delle esperienze, messa in rete delle professionalità e concreto networking tra i saperi, oltre che di riqualificazione di un complesso che la città deve sentire come nevralgico dal punto di vista culturale, sociale e urbanistico. Crediamo fortemente in questo percorso e negli eventuali effetti positivi che ne possono derivare, e siamo pronti a dare il nostro contributo attivo per immaginarne contenuti e contorni».

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