Il terrore dei trentini nell'incendio di Caorle

Hanno perso tutto ciò che avevano portato dalla loro casa di Trento per trascorrere due settimane di relax al mare, a Caorle, in Veneto. Fortunatamente Anna Postai, il compagno, le tre bambine ed i genitori stanno bene ma quella di ieri è stata un’alba di terrore.

Da un paio di giorni erano arrivati al camping «Pra delle Torri» dove avevano prenotato una delle numerose case mobili. Ieri mattina, il disastro, con un incendio che ne ha divorato oltre una quarantina. Solo per miracolo nessuno è rimasto ferito o intossicato anche perché - per rendere l’idea di quanto il rischio per le centinaia di persone ospiti della struttura sia stato grande - le bombole di gas sono scoppiate a decine.

«Siamo ancora tutti sconvolti - ha raccontato Anna - e non solo perché abbiamo perso tutto quello che avevamo nella casa, andata completamente bruciata. Siamo sconvolti anche nel ripensare a quanto abbiamo rischiato. La casetta da dove tutto è partito era tre strutture più in giù rispetto alla nostra, questione di pochi metri».

Anna ripercorre quegli istanti: «Erano le 6, passate da poco. Quanta rabbia a ripensare a quegli istanti: perché nessuno ha dato l’allarme. Noi siamo stati svegliati dalle grida di alcuni ragazzi, in maniera casuale. Poi abbiamo scoperto il motivo: gli occupanti della casa da cui tutto è partito non solo hanno causato il disastro per una stupida disattenzione ma poi sono scappati senza nemmeno dare l’allarme. Autentici irresponsabili».
Riguardo alle cause, ieri si parlava del fuoco di un barbecue spento non correttamente dopo la serata di domenica, poi si è fatta largo con più insistenza l’ipotesi di una candela anti-zanzare vicino a tendaggi o materiale cartaceo: un 55enne danese - occupante della casa mobile assieme alla famiglia - è stato denunciato con l’accusa di disastro colposo.

«Fortunatamente siamo riusciti a svegliarci in tempo e ad allontanarci: in breve tempo il fuoco ha divorato tutto, anche perché i vigili del fuoco pare siano arrivati da San Donà di Piave, parecchi minuti dopo che il fuoco aveva già preso piede tra le case».

Ora Anna ed i suoi familiari hanno potuto sistemarsi in un appartamento sempre all’interno del camping, ma hanno perso tutto e dovranno salire a Trento per recuperare vestiti ed oggetti personali, oltre ad occuparsi delle pratiche assicurative per il rimborso.

Nel campeggio c’erano altre due famiglie trentine, quella di Andrea Garzetti e del cognato: sono in vacanza al «Pra delle Torri» con il camper, posteggiato in una piazzola a una cinquantina di metri dalle case mobili in fiamme: «La paura è stata tanta anche perché quando abbiamo cominciato a sentire gli scoppi delle bombole e dei vetri non sapevamo che cosa pensare. Per fortuna stiamo tutti bene ma attorno a noi lo scenario è davvero desolante tanta è stata la devastazione».

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