Esercenti baciati dal Festival. «Benefici immediati e d'immagine»

Gli eventi legati all'economia hanno portato buon affari a ristoratori, baristi e albergatori

di Giuseppe Fin

I quattro giorni del Festival dell'Economia hanno fatto bene alla città. È un bilancio sostanzialmente positivo quello viene fatto da ristoranti, bar e hotel di Trento che nei giorni scorsi hanno accolto tutti assieme il popolo dello scoiattolo. Un popolo che si è rivelato non solo attento e presente agli eventi della kermesse ma anche amante dei momenti di relax e del buon cibo. Per capirlo bastava girare la città in quest'ultimo weekend. Era impossibile trovare un posto libero all'estero dei locali in centro storico e nelle ore di punta, pizzerie e ristoranti erano impegnati a districarsi tra continue prenotazioni.

«Il bilancio è positivo» dice Massimiliano Peterlana , rappresentante dei Pubblici esercizi della Confesercenti. «A prescindere dai numeri che non abbiamo ancora - spiega - questi eventi hanno una doppia valenza. Innanzitutto per l'immagine di Trento, il fatto che si parli della città e ci sia un ritorno a lungo termine grazie alla esposizione mediatica. Questo aiuta Trento a diventare una città sempre più turistica. I pubblici esercizi in questi giorni hanno avuto un bel movimento. Ristoranti e bar magari non sono stati tutti presi d'assalto, ma hanno avuto comunque un buon ritorno economico». Per il rappresentante di Confesercenti, i benefici del Festival dell'economia si misurano, però, soprattutto sul lungo periodo. «Il fatto di essere così esposti a questi eventi - aggiunge Peterlana - ha un ritorno a lungo termine. La gente ritorna nella nostra città anche per quello che offre, non solo per il festival. Per questo dobbiamo pensare ad un ritorno che deve essere interpretato a lungo termine, magari per ospitalità e shopping».

Un beneficio che ricade anche sui negozi che «hanno un ritorno, magari non immediato, dal fatto che la città diventi turistica. Il festival riesce a coinvolgere tutti, e questo è un elemento fondamentale». Tra i bar di piazza Duomo ad essere soddisfatti di questi giorni del Festival dell'Economia c'è quello di Vilma Tomasi, del Cafè 34. «È andata bene - dice Tomasi - e credo che ci sia stata una leggera presenza in più rispetto la scorsa edizione. Ci sono stati molti turisti e molti stranieri che hanno seguito l'evento, che è una punta di diamante per la nostra città non solo per le ricadute economiche, ma per la ventata di cultura che porta. Si trattano ogni anno temi importanti».

Ad aver avuto riscontri positivi sono stati anche gli hotel cittadini. «Siamo contenti» è il commento arrivato dall'hotel Buonconsiglio, e dello stesso tenore anche il giudizio della titolare dell'hotel America, Maria Teresa Lanzinger . «Quando finisce il festival - osserva - ci sentiamo sempre quasi degli orfani. È un evento molto importante che anche quest'anno ha portato ottimi risultati. Le persone che vengono in città, vengono accolte e stanno bene». Tra le novità che potrebbero essere introdotte nelle prossime edizioni, spiega Lanzinger, «si potrebbe pensare ad una sorta di "dopo festival" giornaliero dove legare i temi trattati a concetti locali, portando la città ad essere protagonista. Spazi per fare ancora meglio ce ne sono ancora molti».

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