Bus, da sabato l'obbligo di accesso dal davanti

Le perplessità degli autisti. Se i passeggeri sono più di dodici potranno aprire anche la porta dietro

di Lorenzo Basso

Agli autisti del servizio di trasporto pubblico cittadino le nuove direttive contro i portoghesi non piacciono, anzi: a loro giudizio comporterebbero significative difficoltà nella conduzione dei mezzi, un aggravio dello stress per i lavoratori durante l'orario di servizio e un rallentamento consistente nei tempi di percorrenza. Nel giorno in cui è entrato in vigore il nuovo regolamento sull'accesso agli autobus, avvenuto nella mattina di sabato, a mostrarsi più scettici sull'effettiva utilità delle nuove misure sembrano essere soprattutto i conducenti. In pochi, infatti, ci hanno detto di trovare utile il nuovo sistema - che prevede l'ingresso unicamente dalla parte anteriore della vettura nelle fasce orarie non di punta - e di condividere il provvedimento. Al contrario, la maggior parte di quelli che abbiamo intervistato ha rilevato numerosi problemi di ordine pratico, nonché la mancanza di adeguata informazione da parte di Trentino trasporti Spa a favore della popolazione, compresi i nuovi cittadini.

«Non si può certo dire - ha ammesso Roberto Pedrotti, da noi sentito sulla banchina a pochi passi dalla stazione dei treni di Trento - che vi sia stata un'informazione capillare. Il regolamento è apparso solo due giorni fa, solo in lingua italiana. In aggiunta, sulle porte dei mezzi pubblici, vi è solamente un piccolo cartello in coda che invita a salire dalla porta anteriore, anche in questo caso l'informazione non è tradotta nelle più comuni lingue internazionali o in modo tale da poter essere compresa ad un semplice sguardo (come avviene solitamente con i pittogrammi). Insomma, tocca all'autista indirizzare gli utenti».

Il nuovo regolamento di disciplina delle procedure di incarrozzamento, presentato la scorsa settimana dall'assessore provinciale ai trasporti Mauro Gilmozzi, prevede che l'accesso ai mezzi di trasporto pubblico di Trento e Rovereto avvenga unicamente dalla porta anteriore. L'obbiettivo dell'amministrazione è quello di limitare il più possibile la presenza di utenti privi di titolo di viaggio, incoraggiando un controllo reciproco tra gli stessi passeggeri (portati in tal modo a passare obbligatoriamente davanti alla macchina obliteratrice). La misura, già applicata da diverso tempo a questa parte in orario notturno (a partire dalle 20) e nei giorni festivi, non è valida tra le 6.30 e le 8.30, tra le 12 e le 14, oppure tra le 16 e le 18, le fasce orarie considerate di punta. Tale provvedimento si completerà con l'istallazione di un sistema di telecamere integrato per il controllo di tutti gli autobus in servizio e la sicurezza dell'autista. In questo modo, l'amministrazione provinciale e la dirigenza di Trentino trasporti prevedono di recuperare una somma consistente nelle casse dell'azienda, somma ora mancante a causa dei tanti viaggiatori abusivi.

«Il nostro compito - ha aggiunto Pedrotti, rappresentante del sindacato Orsa trasporti - sarebbe quello di valutare il numero di persone alla fermata. Se il loro numero è inferiore alla dozzina, dobbiamo aprire la porta davanti con un anticipo di 3 o quattro secondi rispetto a quella centrale, in modo da dirigere l'utenza sulla parte anteriore del mezzo. Se il numero di persone in attesa è invece superiore alle 12 unità, possiamo aprire le due porte d'accesso (anteriore e posteriore) contemporaneamente, mentre quella per la discesa (la porta centrale) rimane in ogni caso l'ultima ad aprirsi. È evidente che tutto ciò causa un aggravio delle responsabilità dell'autista, con una complicazione del lavoro e un possibile ritardo nella percorrenza».

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