Panetti di eroina nel borsone della palestra e sacchetti riempiti di «polvere bianca» nascosti in casa. Nata dal controllo di un individuo sospetto, l'operazione antidroga ha portato al sequestro di oltre 10 chili di droga, che sul mercato avrebbero potuto fruttare all'arrestato una cifra da capogiro: 640mila euro. In carcere è finito Julgert Bejaj, 26enne di origine albanese, residente in città. 

Dopo aver controllato i movimenti del giovane, venerdì scorso è scattato il blitz. Julgert Bejaj è stato fermato mentre stava entrando nella sua abitazione a Martignano, la sera. Aveva con sè un borsone da palestra, che - come hanno scoperto i finanzieri - in realtà serviva come copertura: all'interno, avvolti in una tuta, c'erano un panetto da mezzo chilo di eroina purissima e un centinaio di grammi di cocaina. La droga, subito sequestrata, in realtà era solo una piccola parte dello stupefacente che il giovane teneva in casa. 

Per scovare dove fosse stata nascosta la «polvere bianca» c'è voluto il fiuto di Apiol, il cane antidroga delle Fiamme Gialle: lo stupefacente era stato diviso in sacchetti di nylon del tipo comunemente utilizzato per conservare gli alimenti, e occultato tra il balcone e la cucina, sotto i mobili, nei pannelli dei quadri elettrici, dietro ai battiscopa, nelle tracce all'interno del muro create per l'impianto elettrico ed idrico, nell'intercapedine della caldaia e, in bagno, vicino ai sanitari.

Complessivamente gli uomini della compagnia di Trento della guardia di finanza hanno sequestrato due chili e mezzo di eroina purissima, 8 chili di eroina tagliata e già pronta allo spaccio, 340 grammi di cocaina. La droga sequestrata è stata sottoposta ad un primo test, ma sono previste analisi di laboratorio per stabilirne con precisione la composizione e quindi avere indicazioni sulla provenienza. Solamente la cocaina ritrovata vale 40mila euro, ma sono i numeri della «polvere bianca» ad impressionare. 

«Con l'eroina sequestrata - spiegano gli investigatori - si sarebbero potute ricavare almeno 10mila dosi che, vendute a 60 euro l'una, fanno 600mila euro».