A 14 anni compera «fumo» da un profugo senegalese

Lo hanno scoperto i poliziotti della squadra mobile che assieme ai colleghi del reparto prevenzione crimine stanno effettuando una serie di controlli a tappeto nelle aree della città considerate più a rischio

C’è anche un ragazzino di appena 14 anni fra i clienti dello spacciatore senegalese fermato ieri dalla polizia, in piazza Dante. Lo hanno scoperto i poliziotti della squadra mobile che assieme ai colleghi del reparto prevenzione crimine stanno effettuando una serie di controlli a tappeto nelle aree della città considerate più a rischio. Si tratta di verifiche volute dal questore di Trento Massimo D’Ambrosio, nell’ambito della prevenzione dei reati, dal furti in abitazione al fenomeno dello spaccio.

Ieri gli investigatori in borghese si sono portati in piazza Dante. Ad attirare l’attenzione dei poliziotti è stato un senegalese, che sembrava stesse aspettando qualcuno. Dopo pochi minuti gli si sono avvicinati alcuni giovani. Nel vedere che era in corso una trattativa, gli agenti sono intervenuti fermando sia i presunti clienti che lo straniero.

I giovani hanno ammesso di aver acquistato droga dall'africano, consegnando il quantitativo. Due clienti maggiorenni hanno mostrato ai poliziotti altrettante dosi di eroina appena pagate. Il terzo cliente, un amico dei due, aveva un po’ di «fumo» ma ad allarmare gli agenti è stata la sua giovane età: il ragazzino ha solo 14 anni.

In questura sono stati chiamati i genitori del minore che, venendo a conoscenza del motivo per cui il figlio era stato fermato, hanno capito il problema: il ragazzino, pur avendo alle spalle una famiglia solida, sarebbe finito in giri poco raccomandabili a causa di cattive frequentazioni. Non a caso, un suo amico è fra i giovani che ieri hanno acquistato eroina dal senegalese.

L'africano, infine, è stato denunciato per spaccio e la sua situazione sarà da valutare a 360 gradi da parte dei responsabili dell’accoglienza in Trentino: ha 20 anni e documenti regolari per poter rimanere in Italia perché richiedente asilo, ospite di un ente della Provincia. Al momento i suoi guai riguardano l’ambito penale, ma non è escluso che con il suo comportamento possa ora rischiare l’allontanamento dall’Italia.

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