Il vescovo Bressan ha aperto la Porta della Misericordia

di Giuseppe Fin

«L’anno giubilare ci esorta di fare spazio a Gesù». Questo uno dei messaggi che ieri l’Arcivescovo di Trento, Luigi Bressan, ha voluto consegnare alle mille persone che hanno partecipato alla celebrazione per l’apertura della «Porta della Misericordia» presso il Duomo di Trento.

Dopo la simbolica «Porta della Carità», aperta dall’Arcivescovo domenica scorsa alla Casa di accoglienza Bonomelli, ieri a Trento il secondo atto dell’avvio del Giubileo con l’apertura della seconda porta in città, quella della Misericordia. Si tratta del grande portone che dà su piazza Duomo e che viene anche chiamata «porta del vescovo».

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La  celebrazione anche ieri è iniziata con un momento di preghiera presso il Punto d’Incontro in via Travai. Altro luogo fortemente simbolico e carico di valore in questo Giubileo della misericordia  e dell’accoglienza. Dopo un momento di preghiera, la comunità ecclesiale si è incamminata lungo via Rosmini e via Verdi. Arrivati in piazza Duomo, l’Arcivescovo Luigi Bressan davanti alla «Porta della Misericordia» ha pronunciato la formula giubilare «Apritemi le porte della giustizia» per poi varcarla assieme ai fedeli che si  successivamente accostati alla fonte battesimale.

«La porta - ha spiegato l’Arcivescovo Bressan -  è Cristo che ci accoglie affinché possiamo a nostra volta accogliere noi il suo amore ed imitarlo nella nostra vita di tutti i giorni. Il successo dell’anno giubilare non sarà tanto quello di aprire una porta o fare opere di carità ma sarà quello di cambiare noi stessi per assumere un atteggiamento costante di condivisione con gli altri».
La «Porta della Misericordia» vuole indicare la necessità di «saperci perdonare - ha spiegato ancora l’Arcivescovo - saperci comprendere e saperci unire per costruire e lavorare in modo non individualistico. Se c’è qualcuno di disoccupato, uno straniero o qualche emarginato occorre saperlo includere».

Bressan, nella propria omelia, ha poi parlato di «anno di condivisione per tutta la Chiesa, guardando il grande amore che Dio ha manifestato attraverso suo figlio. È Cristo stesso che oggi si è fatto porta e che ci apre la via».
Sempre ieri, l’Arcivescovo ha dato un significato mandato ad una decina di giovani missionari.  «Avranno il compito - ha spiegato don Mauro Angeli - di avvicinare i loro coetanei ed invitarli alla “Porta della Misericordia” e poi in chiesa». Proprio per questo, al termine della celebrazione, sono stati realizzati dei colorati flash-mob in piazza Duomo.  Saranno sette le «Porte Sante» che saranno aperte su tutto il territorio e a queste se ne aggiungeranno altre che saranno aperte solo in alcuni momenti particolari.
In merito alla successione alla guida dell’Arcidiocesi di Trento, il vescovo Luigi Bressan ha spiegato ieri che «non sarà imminente».

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