Tentato omicidio di Roverè della Luna Giorgio Tomasi sveglio e interrogato

Giorgio Tomasi si è svegliato. Il 46enne di Roverè della Luna che venerdì scorso ha colpito la moglie e poi ha cercato di uccidersi convinto di averla ammazzata, non è più in coma farmacologico

Giorgio Tomasi si è svegliato. Il 46enne di Roverè della Luna che venerdì scorso ha colpito la moglie Saula Susat con un pezzo di legno e un coltello e poi ha cercato di uccidersi convinto di averla ammazzata, non è più in coma farmacologico. L’agricoltore ho potuto lasciare il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Chiara ed è stato trasferito in quello di ortopedia.

Il pubblico ministero Carmine Russo, titolare dell’indagine, ieri ha voluto recarsi di persona in ospedale per sentirlo. Ma il 46enne, che è stato interrogato in presenza del suo avvocato, Sara Graziadei, è ancora molto provato e dolorante. Per questo il magistrato lo risentirà tra una decina di giorni, dopo che l’uomo sarà stato sottoposto ad un nuovo intervento ortopedico, sperando che in questi giorni possa riuscire a ritrovare anche un equilibrio psicologico.

L’obiettivo degli inquirenti è quello di capire cosa sia accaduto esattamente quella mattina nella casa di via Nuova. Per quanto riguarda la dinamica dei fatti non sembrano esserci dubbi rispetto alla responsabilità del marito. Quando Giorgio Tomasi è salito in macchina diretto a Peio, dove poi ha cercato di togliersi la vita lanciandosi con la macchina in un dirupo, era convinto che Saula Susat fosse morta. A confermarlo è proprio il biglietto di scuse, indirizzato alla figlia, trovato sulla Fiat Stilo dell’agricoltore e che il 46enne avrebbe scritto dopo essersi recato in un bar del paese ed avere chiesto un foglio di carta e una penna: «Scusami se ho ammazzato la maglia». Un foglietto che, dunque, è una chiara confessione rispetto all’aggressione.

Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri la donna sarebbe stata colpita mentre si trovava a letto, tra le 6.30 e le 7: sul cuscino e sulle lenzuola ci sono infatti le tracce di sangue più copiose. Se questo sia successo al culmine di una lite o se, invece, la donna sia stata aggredita a sangue freddo non è ancora chiaro. Questo, certo, è uno dei punti sui quali gli inquirenti attendono di potere sentire in modo esauriente il marito. 

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