Mercatini di Trento, respinte quasi 100 aziende . Gli organizzatori: «Bancarelle anche in piazza Dante»

di Giuseppe Fin

Tra due settimane, il 21 novembre, si darà il via alla ventiduesima edizione del Mercatino di Natale. L'evento, promosso da Trento Fiere, si terrà anche quest'anno nell'ormai tradizionale cornice di piazza Fiera ma anche, dopo il successo dello scorso anno, in piazza Cesare Battisti. Il mercatino, che a livello regionale registra il record con 92 casette, sarà la seconda edizione guidata da Battista Polonioli, presidente di Trento Fiere, che nel 2014 ha preso il posto di Claudio Facchinelli, e dal quale nacque l'idea, premiata poi dai visitatori, di ampliare il mercatino. La macchina organizzativa di Trento Fiere è in pieno funzionamento e proprio oggi dovrebbero partire i lavori per la costruzione delle casette di Natale in piazza Battisti.
Presidente Polonioli, su quali aspetti avete voluto puntare per la ventiduesima edizione del mercatino? 
«Quest'anno la selezione degli espositori è stata molto impegnativa: abbiamo ricevuto 200 richieste, più del doppio dei posti disponibili. Con la commissione, costituita oltre che da Trento Fiere, anche dal Comune di Trento e dall'Apt di Trento Monte Bondone e Valle dei Laghi, abbiamo deciso di privilegiare le aziende del territorio e i prodotti locali. Prima di tutto per dare un'opportunità alle imprese trentine in questo momento di crisi economica, in seconda battuta per trasformare il Mercatino di Natale in una vetrina del territorio e delle nostre vallate».
Il mercatino di Natale si svolgerà per il secondo anno in due piazze. Ne serviva una terza? Avevate chiesto al Comune S. Maria Maggiore? 
«Come ho spiegato, la selezione degli espositori è stata difficile, abbiamo dovuto escludere la metà delle aziende che avevano fatto richiesta. Se ci fosse stata, in accordo con il Comune, una terza piazza avremmo potuto accontentare più aziende. Per noi sarebbe stato l'ideale, fermo restando le altre due, piazza Dante. Avremmo potuto inserire una settantina di casette, ovviamente chiedendo la collaborazione dell'amministrazione e delle forze dell'ordine per sorvegliare la zona. Come già programmato, si potrebbe proporre la pista da pattinaggio e addobbare gli alberi in collaborazione con le associazioni di categoria e il Consorzio Trento Iniziative per creare una location magica unica. Magari il prossimo anno» 
Quali sono le novità che sono state introdotte? 
«Confermiamo sempre la formula che ha avuto successo in tutti questi anni. Abbiamo consigliato agli espositori di introdurre insegne in legno, bibite regionali, maggiore cura per i dettagli, cercando di spronarli con una sorta di concorso, dove andremmo a premiare la casetta più bella ed originale. Ci sarà poi uno spazio per mostrare alle persone come vengono realizzati i prodotti». 
Sarà ancora sostenibile in futuro un mercatino come quello che Trento Fiere organizza oggi oppure ci vorrà una maggiore partecipazione di aziende private/enti pubblici ? 
«Per vincere è indispensabile il gioco di squadra con il Comune di Trento, l'Apt, il Consorzio Trento Iniziative e il mondo economico. Bisognerà comunque cercare sinergie anche con i privati per nuove sfide ed idee».
Cosa ha dato in questi anni il Mercatino di Natale alla città? 
«Lo vediamo sotto gli occhi anche in questi ultime mesi. C'è una ricaduta diretta straordinaria dal punto di vista della ricettività ma anche una ricaduta sulle altre attività economiche del territorio».
Da più parti c'è chi paventa il rischio che dopo il 2017 non ci sia più un polo fieristico a Trento. C'è questo rischio? Quale sarà il futuro di Trento Fiere? 
«No, come sempre io sono ottimista e credo che per qualche anno i nostri collaboratori potranno stare certamente tranquilli. Non credo che una città capoluogo come Trento possa privarsi di un polo espositivo e nemmeno di un ente capace di organizzare eventi sul territorio».

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