Pensionato spara al ladro polemica sulla legittima difesa

Nuovi sviluppi sulla vicenda del ladro ucciso da un pensionato nel Milanese, che ha detto di aver aperto il fuoco all'interno della sua villa per difendersi. Il proiettile che ha ucciso il ladro, un giovane albanese, avrebbe avuto una traiettoria dall'alto verso il basso, compatibile con un colpo sparato dalla cima delle scale verso gradini più in basso. Emerge dalle prime indagini per omicidio volontario a carico di Francesco Sicignano. Non risulterebbero nemmeno segni di effrazione in casa.  

La vicenda si è trasformata anche in uno scontro politico. Dopo gli attacchi della Lega Nord, interviene il premier Matteo Renzi: "Quando la magistratura indaga - ha detto il presidente del Consiglio - la politica deve tacere. Fare del pensionato un eroe penso sia un errore innanzitutto per la persona e per le dinamiche che non sono chiare".

"Rispetto alla sicurezza - ha aggiunto - saremo sempre in prima linea ma senza strumentalizzare. Se c'è un tema di norme" sulla legittima difesa "si può discutere con il buonsenso perché stiamo parlando di una dinamica molto complessa da non affrontare sull'onda dell'emozione". 

Il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, e il leader della Lega, Matteo Salvini, hanno subito preso le difese del pensionato e rilanciato la richiesta di maglie normative più larghe per la legittima difesa.

Critiche a Maroni, anche ricordando il depotenziamento delel forze dell'ordine ai tempi del suo mandato al Viminale, si sono levate da ambienti sindacali della polizia, che ricordano i continui tagli alla sicurezza e contestano l'idea che ci si possa far giustizia da sé.

Tornando all'indagine, quindi, dai primi accertamenti sembrerebbe che la traiettoria del proiettile abbia avuto un percorso dall'alto verso il basso. Tanto che, da quanto si è saputo, il pm avrebbe contestato all'indagato, che sostiene di aver sparato al ladro nella cucina di casa, questo fatto chiedendogli: "Scusi ma lei è salito su una sedia per sparare?".

Inoltre, Sicignano ha raccontato che l'albanese, una volta colpito, sarebbe riuscito ad uscire di casa e poi sarebbe morto sulle scale esterne. Colpito da un proiettile al cuore, però, stando alla versione dell'indagato, l'uomo avrebbe dovuto prima uscire da una finestra per poi passare su una grondaia e su un terrazzo e, infine, arrivare alle scale. Cosa che gli inquirenti ritengono poco probabile.

Serviranno, però, gli esami balistici per ricostruire meglio la traiettoria del proiettile, mentre allo stato non risulterebbero nemmeno segni di effrazione sulle porte o sulle finestre di casa. Intanto, l'autopsia sul corpo della vittima è stata fissata per lunedì prossimo, 26 ottobre.

Nel quartiere si è svolta una manifestazione a sostegno del pensionato.

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