Pena di morte, metà studenti per il «sì»

I risultati dell'indagine di Amnesty International

«Nessuno tocchi Caino? Non proprio, o almeno non per gli studenti: 1 su 2 è a favore della pena di morte, spesso anche in casi in cui la colpa non ha nulla a che fare con l'omicidio». Lo rende noto Skuola.net nella Giornata mondiale contro la pena di morte (indetta da Amnesty International) con un'indagine realizzata su un «panel» di 2mila studenti. Ma, è anche il caso di dire, tra gli intervistati c'è un 39% che applicherebbe la pena capitale soltanto per casi «veramente gravi».

Il giudizio favorevole sulla pena di morte contempla anche i casi in cui il colpevole dovesse essere un minorenne (almeno per 2 ragazzi su 5) o una persona non in grado di intendere e di volere (43%). Il tutto nella logica del «se ha sbagliato merita la morte». Ma, evidenzia Skuola.net, gli studenti che si dicono contrari non sono più morbidi, infatti il 32% del campione ammette di vedere di buon occhio l'ergastolo in carcere duro, stile 41 bis, rispetto alle altre condanne. Il 39% applicherebbe la pena di morte solo per casi veramente gravi, mentre il 10% la applicherebbe in ogni caso. Fatto sta che i teenager vanno di mano pesante quando si tratta di infliggere punizioni esemplari. Tanto che condannerebbero ad esalare l'ultimo respiro gli autori di omicidi di ogni ordine a grado, una sorta di legge del taglione da infliggere a chi si è macchiato di aver ucciso, a partire dai pluriomicidi (1 favorevole su 3). Il 15% applicherebbe la condanna definitiva in casi di omicidi a scopo terroristico e un altro 12% solo quando ad essere colpiti sono i bambini. 

Ma i giudizi dei ragazzi sono duri anche quando la colpa non ha visto nessun morto sulla coscienza del condannato, così chi stupra o commette atti di pedofilia non merita in ogni caso di vivere per il 14% degli intervistati. Poi si torna di nuovo a voler punire l'omicidio, che la vittima sia una donna (6%) o chiunque altro (5%). Inoltre, solo il 3% dei teenager sostenitori della pena di morte abbasserebbe il pollice in casi di omicidio a stampo mafioso.

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