Si fa arrestare dai carabinieri per assistere al parto della moglie

Si fa arrestare, costituendosi ai carabinieri, per poter assistere al parto della moglie. Questo almeno è quanto ha dichiarato un cittadino marocchino che ora è a processo per aver violato il divieto di rientro in Italia. Il marocchino, trentenne, l’8 aprile del 2014 era stato espulso dal’Italia. Stava scontando in carcere una condanna per reati legati agli stupefacenti e approfittò della possibilità di essere espulso prima di aver scontato l’intera pena.

La norma però prevede che in questo caso lo straniero non possa rientrare in Italia per i successivi 5 anni. Invece venerdì scorso il marocchino si costituiva presso la caserma  dei carabinieri consapevole di aver violato la legge. Perché mai tornare in Italia per consegnarsi alle forze dell’ordine che, ovviamente, lo hanno arrestato? I motivi pare siano di natura familiare.

La moglie dell’imputato è incinta. La donna può legittimamente risiedere in Italia visto che ha un valido permesso di soggiorno. E così, giunta al sesto mese di gravidanza,  è rientrata a Trento  perché vuole partorire in Italia. Il marito e futuro padre però non voleva rimanere lontano dalla moglie in un periodo così particolare per la famiglia. E così è tornato nel nostro Paese andando subito a costituirsi.

Il futuro papà, difeso dall’avvocato Filippo Fedrizzi, è quindi finito in carcere per scontare il vecchio residuo di pena. Rischia dunque di perdere comunque il momento del parto? Forse no. Il difensore - che ieri ha concordato un patteggiamento al minimo della pena - cercherà di ottenere gli arresti domiciliari e poi chissà, un permesso per seguire la moglie in ospedale quando arriverà il momento tanto atteso.                              

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