Sesso a pagamento con un ragazzino di 16 anni: quattro arresti

Avrebbero pagato un ragazzino di 16 anni in cambio di rapporti sessuali. Questa l’accusa mossa a un poliziotto, a un dipendente dell’Istituto Superiore di Sanità, a uno dell’Eni e a un impiegato nella Protezione Civile, finiti ai domiciliari per prostituzione minorile. L’indagine è stata condotta dalla Squadra Mobile di Roma, diretta da Luigi Silipo.

La vittima è un ragazzo all’epoca dei fatti sedicenne con cui, secondo gli inquirenti, gli arrestati avrebbero avuto ripetuti rapporti sessuali a pagamento. Soldi ma anche regali come cellulari e Pc. Gli incontri si sarebbero consumati in auto e in alcuni alberghi della Capitale, nei pressi della stazione Termini, dove non veniva richiesto di esibire i documenti. Il ragazzino, con una situazione familiare disagiata alle spalle, entrava in contatto con i clienti sul web tramite social network e chat.

Le indagini, condotte dalla IV Sezione della Squadra Mobile, sono scattate alcuni mesi fa grazie alla segnalazione di un assistente sociale che seguiva il minore da tempo e aveva notato recentemente una grossa disponibilità economica, sproporzionata rispetto alla sua condizione. Così gli investigatori hanno accertato che il giovane ha iniziato a prostituirsi a quattordici anni e intorno ai sedici è riuscito a procurarsi una «clientela fissa» che gli permetteva di guadagnare tra i 700 e gli 800 euro al giorno.
Secondo gli inquirenti, i clienti sarebbero stati ben consapevoli dell’età del ragazzo sia per l’aspetto fisico, sia perchè ancora senza patente e legato agli orari imposti dal padre per rientrare a casa la sera e inoltre per la scelta di incontri in alberghi in cui non vengono richiesti i documenti.

E così all’alba gli Agenti della Squadra Mobile di Roma, in collaborazione con i colleghi di Bologna e Napoli, hanno eseguito le quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari per prostituzione minorile emesse dal gip presso il Tribunale di Roma. Ad essere coinvolti un 50enne assistente capo della polizia in servizio nel Gabinetto Interregionale della polizia scientifica di Bologna, un 43enne di Gragnano (in provincia di Napoli) impegnato nell’ambito della Protezione Civile, un dipendente dell’Eni romano di 57 anni, attualmente in mobilità, e uno dell’Istituto Superiore di Sanità. I quattro sarebbero stati riconosciuti in foto dal ragazzo mentre per altri non è stato possibile in quanto spesso si trattava di clienti «unici». Sono in corso inoltre controlli amministrativi in alcuni alberghi in zona Termini in cui sarebbero avvenuti gli incontri.

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