Paolo Manfrini si è dimesso A Trentino Marketing si cambia

Dopo una vita dedicata alla promozione turistica del Trentino, Paolo Manfrini lascia il suo incarico di amministratore unico di Trentino Marketing, la società pubblica controllata da Trentino Sviluppo, e si colloca in pensione. L'annuncio è arrivato ieri con un comunicato della società. A spingere Manfrini a lasciare la tolda di comando sono motivi di salute. L'addio è avvenuto «in accordo con l'Assessore provinciale Michele Dallapiccola, che lo aveva riconfermato nella sua funzione per altri tre anni, nonché con il Presidente di Trentino Sviluppo Flavio Tosi». Il manager vuole potersi curare senza incidere sulla funzionalità dell'azienda.

«L'Assessore Dallapiccola e il Presidente Tosi, - recita ancora i comunicato - nell'apprendere con rammarico la comunicazione, sottolineano l'impegno e la dedizione che in questi anni Manfrini ha profuso nella sviluppo e nella crescita del turismo e dell'immagine del Trentino. Per questo lo ringraziano con gratitudine e affetto. La società e l'assessore Dallapiccola saranno impegnati nei prossimi giorni nell'individuare una figura di altrettanto spessore che possa sostituirlo.»

Manfrini era arrivato quattro anni fa ai vertici della società che si occupa di promozione turistica del Trentino dopo una carriera quasi completamente spesa nel settore. Roveretano, 65 anni compiuti da poco, aveva iniziato a lavorare come giornalista all'Alto Adige a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Nel 1987 il passaggio all'Azienda di promozione turistica del Trentino come responsabile dell'ufficio stampa, incarico ricoperto fino al 2003. Da quell'anno diventa responsabile delle relazioni esterne della neonata Trentino Marketing, di cui nel 2011 diventa direttore generale. Segue le vicende societarie e dopo la incorporazione in Trentino Sviluppo ne diventa il responsabile della Divisione Turismo e Promozione. Poi amministratore unico col nuovo scorporo. Riconfermato in sella dalla Provincia per altri tre anni ma ora costretto suo malgrado a rinunciare.

comments powered by Disqus