Preso a Ferragosto, rimane in cella in attesa dei testimoni

Non era stato l’unico a menar le mani, ma è stato il solo a farsi «beccare» dalla polizia. Un 34enne tunisino è in carcere dal giorno di Ferragosto con l’accusa di rapina (due gli episodi contestati) e di lesioni personali. Il processo che si è tenuto ieri davanti al giudice Enrico Borrelli è stato rinviato, per convocare altri testimoni. Si prolungherà, dunque, la permanenza in cella dello straniero, che con altri quattro complici all’alba di Ferragosto aveva preso di mira due passanti picchiandoli e derubandoli di cellulare, contanti e pure di un berretto. Gli aggressori prima avevano preso di mira un diciottenne nordafricano, poi «sistemato» anche il giovane corso in aiuto.

Erano le 4.30 del 15 agosto quando un romeno di 29 anni, rincasando in bici dopo aver terminato il lavoro in un ristorante, aveva notato davanti alla stazione ferroviaria alcuni stranieri attorno ad un ragazzo. Non conosceva nessuno del gruppo e, istintivamente, è intervenuto per fermare gli aggressori. Ma di fronte a cinque avversari ha potuto fare ben poco: è stato colpito con calci e pugni in testa e sulle ginocchia, rapinato del cellulare e di 145 euro. Il diciottenne, che nel frattempo era riuscito a divincolarsi ed a chiamare il 113, era invece stato derubato del berretto, del valore di una trentina di euro.

La polizia, grazie alla descrizione che le due vittime della rapina avevano fornito, era riuscita a fermare poco dopo il tunisino. L’inseguimento era scattato in corso Buonarroti, dove il gruppo era arrivato di corsa attraverso il sottopasso di via Lampi, fino in lung’Adige Braille. In attesa dell’identificazione dei complici e della convocazione di testimoni, l'imputato rimane in carcere.

comments powered by Disqus