Tragedia al Bus de Vela, risarcimento oltre i due milioni

Si dovrebbe attestare tra i 2 e i 2,5 milioni di euro il risarcimento complessivo per l'incidente mortale costato la vita il 19 luglio scorso a Laura Nardon e al marito Francesco Merz. Il procedimento penale per duplice omicidio colposo che vede imputata Patrizia Benedetti, la maestra di Cles di 49 anni che in stato di ebbrezza imboccò in contromano la strada del Bus de Vela, è stato rinviato ad ottobre. In un primo momento l'udienza nel processo per direttissima era stata fissata al 17 agosto, ma poi il giudice Guglielmo Avolio su richiesta del difensore, avvocato Paolo Chiariello, aveva rinviato per dare il tempo per definire il risarcimento del danno. 

Si tratta di un danno enorme - anche se nessuna cifra potrà certo mai ripagare una famiglia devastata dall'incidente stradale - e complesso da definire per il numero delle parti lese. Sembra tuttavia che in queste settimane la compagnia assicurativa, che copriva la Suzuki Gran Vitara di Patrizia Benedetti, e gli avvocati Lorenzo Eccher e Maria a Beccar, per conto delle vittime, abbiano fatto importanti passi in avanti. Si è arrivati ad un sostanziale accordo, e dunque presto ci potrebbe essere il pagamento, per quanto riguarda il danno morale che sarà liquidato sulla base delle Tabelle del Tribunale di Milano.

Si tratta di parametri, utilizzati di prassi ormai in tutto il Paese, che determinano in modo uniforme un danno di difficile quantificazione come quello esistenziale per la perdita di un genitore, un figlio, un fratello. Per un genitore deceduto, per esempio, il danno morale al figlio va quantificato tra i 163 e i 327 mila euro. Nell'incidente al Bus de Vela il danno è stato enorme perché sono morti marito e moglie che avevano due figli minorenni. A loro vanno aggiunti gli altri parenti stretti e dunque la cifra lievita. Rimane invece ancora da quantificare con precisione, perché richiede calcoli più complessi, il danno patrimoniale, cioè quanto avrebbero guadagnato a beneficio anche dei loro figli le due vittime, entrambi lavoratori. 

Il risarcimento del danno è una questione non secondaria anche per l'imputata del duplice omicidio colposo. Questo non è infatti un "normale" incidente mortale come dimostra il fatto che la responsabile è stata posta agli arresti domiciliari. Qui ci sono due vittime che hanno perso la vita perché l'imputata, in stato di ebbrezza, ha imboccato in contromano il Bus de Vela. Nel corso dell'udienza di convalida Patrizia Benedetti ha spiegato di aver bevuto troppo per lenire un malessere di natura psicologica. Ciò può spiegare quella folle manovra in via Brescia, ma non è certo un'attenuante. Per la difesa dunque la strada è stretta e rischia di condurre ad una pena pesante. Il risarcimento del danno, se integrale, permetterebbe all'imputata di ottenere uno sconto di pena. L'obiettivo della difesa, non scontato, è portare la condanna finale sotto ai tre anni per evitare che la donna rischi il carcere.

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