Gli Schützen mettono le croci in memoria dei caduti

La posa di croci in memoria degli Standschützen tirolesi caduti durante la Grande guerra, a opera degli Schützen che hanno agito in varie parti del Trentino, suscita reazioni. L'iniziativa, che celebra i morti di una sola parte, quella tedesca, di tedesco ha anche il nome: «An der front».
Per l'Associazione Arma Aeronautica «Aviatori d'Italia» prende la parola il presidente regionale Aldo Rossi, che critica la tardiva presa di posizione del vicepresidente provinciale Olivi: «Dove è stato finora? Dormiva sul pero? È in buona compagnia visto che sembra esserci anche l'assessore alla cultura Mellarini. Perché tentate di chiamarvi fuori solo adesso? Forse perché sul caso è arrivata una petizione sul tavolo del Presidente della Repubblica Mattarella e sulla scrivania del Ministro dell'Interno Alfano? Avete infangato il sacrificio, l'onore e la dignità dei 650 mila soldati italiani morti sul fronte austoungarico. Se ora qualcuno vi chiama a risponderne, mostrate almeno un minimo di resipiscente umiltà».

Il consigliere nazionale di Forza Italia Alessandro Bertoldi amplia il ragionamento: «La mia famiglia ha dato uomini e vite al corpo degli Schützen, a quello imperiale asburgico e al regio esercito italiano. Sono fiero di tutti i miei antenati e in generale di tutti coloro che hanno combattutto per la loro patria/heimat. Non capisco le periodiche polemiche: gli Schützen hanno diritto di ricordare i "loro" caduti come preferiscono, anche strumentalizzando (probabilmente), la croce, perché in tal caso me risponderanno solo a Dio. Speriamo di non dover tornare sull'argomento e di completare la costruzione di una memoria condivisa, estranea ad ogni rancore bellico».

Il Movimento 5 stelle attacca la Provincia. Per il consigliere Filippo Degasperi : «Il piano di marcare il territorio a colpi di croci e salme issate a stendardo prosegue imperterrito mentre chi governa la Provincia volge benevolmente lo sguardo altrove. Del resto questi signori sono bravissimi a chiedere scelte collettive quando le iniziative le propongono istituzioni che si rifanno al Tricolore ma lo sono un po' meno quando le iniziative le propongono gruppi folkloristici locali sempre pronti a sputare sull'Italia e sugli italiani, ancorché abbondantemente foraggiati proprio con denaro italiano. E poco importa che la Provincia, di fronte a una mia interrogazione, abbia riconosciuto che l'iniziativa non era stata concordata e nemmeno resa nota né a loro né al Comitato trentino per le commemorazioni. Gli Schützen fanno quello che vogliono e non hanno bisogno di concordare le iniziative con nessuno».
Per il segretario del Patt Franco Panizza: «La croce da sempre è un simbolo di fratellanza e un simbolo positivo. Vediamo di lasciare da parte i nazionalismi e costruire invece la vera integrazione europea».

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