Inaugurato «Marmolada Grande Guerra 3000m» è il museo più alto d'Europa

È stato inaugurato oggi «Marmolada Grande Guerra 3000 m», il museo più alto d’Europa, situato al centro della Zona monumentale Sacra nella stazione di Serauta. Il museo, la cui origine risale al 1990, è stato completamente ristrutturato e rivisto: un percorso interattivo e multisensoriale di circa 300 metri quadrati suddiviso in 12 ambienti guida i visitatori nella quotidianità della guerra condotta in alta quota, fra le rocce, il ghiaccio, la neve e la fatica. Dagli ampi finestroni è inoltre possibile ammirare le postazioni di guerra italiane e austro-ungariche recentemente rese agibili.

Alla cerimonia è intervenuto anche il governatore trentino Ugo Rossi, accanto al presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, al presidente del Consiglio regionale della Carinzia Reinhart Rohr, al generale delle truppe alpine Federico Bonato, al presidente del comitato per gli anniversari di interesse nazionale Franco Marini, oltre naturalmente a sindaci e autorità della zona e ai referenti del museo.
«Vogliamo ricordare, in questo luogo, la memoria di coloro - ed erano i nostri nonni - che di qua e di là da questi crinali hanno sofferto e hanno saputo uscire da una situazione difficile che hanno rivissuto con la seconda guerra mondiale. C’è un impegno che tutti noi dobbiamo prenderci oggi anche a queste quote, ovvero quello di dire forte che la soluzione ai problemi della convivenza fra i popoli non sta nei nazionalismi, che hanno originato questi conflitti, non sta negli integralismi che invece originano i conflitti di oggi. C’è un altro modo per cercare di costruire quella pace a cui tutti tendiamo ed è il modo che nelle nostre piccole comunità di montagna abbiamo sperimentato in questi anni, cioè quello di valorizzare la capacità di costruire rapporti positivi fra di noi anche al di fuori dei confini degli Stati nazionali; ma anche quello di valorizzare il giusto desiderio all’autonomia e all’autogoverno di regioni e di province che questa autonomia non hanno potuto sperimentarla come invece abbiamo potuto fare noi. Credo che questa sia la via per tenere assieme gli Stati e la nostra Europa».

ll visitatore viene guidato lungo un percorso multimediale e ultisensoriale che parte dalla realtà d’inizio Novecento e prosegue nella quotidianità della guerra condotta in condizioni estreme tra rocce, neve, ghiaccio e temperature polari. Il filo conduttore di questo percorso è rappresentato da stralci di diario e lettere che descrivono il vissuto, l’interiorità e gli stati d’animo dei soldati. La parte principale del museo è costituita dalla rivisitazione di una trincea e da un tunnel espositivo che mette l’accento sulle diverse realtà della guerra: la vita nelle baracche, gli aspetti sanitari, il duro lavoro e la lotta contro le forze della natura.

 

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