Frodi sulle prestazioni sociali e falsi poveri scoperti dalle Fiamme gialle

Nei primi cinque mesi del 2015 sono state eseguite 246 verifiche e 686 controlli. Questi sono alcuni dei numeri dell’attività svolta dalla guardia di finanza del Trentino Alto Adige, che ha celebrato il 241° della fondazione del corpo.

Nei primi 5 mesi del 2015 sono state eseguite 246 verifiche e 686 controlli. Questi sono alcuni dei numeri dell’attività svolta dalla guardia di finanza del Trentino Alto Adige, che ha celebrato il 241° della fondazione del corpo.
La breve e sobria cerimonia, a carattere esclusivamente interno, ha suscitato comunque forti emozioni tra i partecipanti ed ha riservato momenti densi di significato ed intrisi di non comuni valori. Il comandante regionale del Trentino Alto Adige, generale Marcello Ravaioli, ha tenuto un breve discorso, durante il quale ha voluto ringraziare sentitamente tutti i finanzieri per il lavoro quotidianamente svolto al servizio della collettività, reso ancor più delicato e difficile dal peculiare momento storico che il Paese sta attraversando. Ma ecco nel dettaglio le attività delle Fiamme gialle.

Frodi fiscali ed economia sommersa sono i fenomeni che hanno polarizzato l’attenzione operativa delle Fiamme gialle del Trentino Alto Adige in considerazione della pfericolosità fiscale che si riflette sui bilanci dello Stato e degli Enti locali, con effetti distorsivi sulle regole del mercato e della concorrenza tra imprese. La trasversalità operativa degli interventi (cogliendo tutti gli illeciti economico-finanziari connessi all’evasione), la qualità degli stessi e la concretezza dei risultati sono i punti di forza messi in campo dai Reparti del Corpo operanti nelle due Provincie Autonome ed impegnati nella lotta all’evasione, anche a carattere internazionale, con scambi di informazioni con gli omologhi organismi sia dei paesi membri dell’Unione Europea sia extra-Ue.

Nei primi 5 mesi del 2015 sono state eseguite 246 verifiche e 686 controlli. Sono stati segnalati 68 responsabili di frodi e di reati fiscali e sono stati sequestrati beni per un valore di oltre 6,5 milioni di euro; sono state avanzate, inoltre, proposte di sequestro per ulteriori 21 milioni di euro.

I finanzieri del Trentino Alto Adige hanno, altresì, individuato un caso di frode Iva e hanno effettuato due interventi nel settore della fiscalità internazionale. In particolare, a finire sotto la lente della Guardia di Finanza sono stati, essenzialmente, i trasferimenti «di comodo» delle residenze di persone e società (fenomeno illecito meglio conosciuto come esterovestizione), le stabili organizzazioni non dichiarate in Italia di società estere nonché le operazioni di transfer pricing.

Particolare attenzione è stata riservata all’individuazione ed alla scoperta di soggetti economici totalmente sconosciuti al fisco (c.d. evasori totali), che sono stati 77. I controlli posti in essere per la verifica sul corretto adempimento del rilascio di scontrini e ricevute fiscali, pari a 3.468, si sono attestati su irregolarità pari al 20,5%.

In materia di lavoro sommerso sono stati individuati 29 datori di lavoro che hanno fatto ricorso alla manodopera di 78 lavoratori completamente in nero e di 133 lavoratori irregolari.

Dall’inizio dell’anno ad oggi, la Guardia di Finanza del Trentino - Alto Adige ha ulteriormente intensificato gli sforzi operativi nel comparto della vigilanza sulla spesa pubblica, coerentemente con gli obiettivi imposti dai processi di “spending review”. In un periodo di perdurante e grave crisi per la finanza pubblica, nell’ottica di garantire che i fondi disponibili siano effettivamente e proficuamente impiegati per finalità di rilancio dell’economia e vadano a beneficio delle situazioni di maggiore disagio socio-economico, i Reparti hanno indirizzato l’attività investigativa verso i responsabili di sprechi e truffe, aggredendo i patrimoni da loro illecitamente accumulati.

Sono state avviate, infatti, azioni mirate tanto alla repressione dei più gravi episodi di frode e mala gestione quanto al contrasto di fenomeni come l’irregolare accesso a prestazioni sociali agevolate ed all’esenzione dal ticket sanitario, che si sono tradotte: nell’esecuzione di 4 indagini contro le frodi al bilancio dell’Unione Europea, scoprendo indebite percezioni e richieste di fondi pubblici per oltre 231 mila euro, con la conseguente segnalazione all’autorità giudiziaria di 4 persone; nell’esecuzione di 14 indagini contro le frodi al bilancio nazionale, scoprendo indebite percezioni e richieste di fondi pubblici per oltre 9,5 milioni di euro, con la conseguente segnalazione all’autorità giudiziaria di 135 soggetti; nell’accertamento di frodi previdenziali ed assistenziali per oltre 7,6 milioni di euro (importo indebitamente percepito).

Tra tutti i beneficiari delle varie tipologie di sostegno, ricevute senza averne diritto (es. assegni sociali), 127 persone sono state deferite alla magistratura; nell’individuazione di 39 «falsi poveri», che hanno indebitamente beneficiato di prestazioni sociali agevolate, per un valore di circa 57 mila euro, identificabili, a titolo  esemplificativo, con le rette agevolate per l’accesso ad asili nido ed altri servizi per l’infanzia, la riduzione del costo delle mense scolastiche, i buoni-libro e le borse di studio per studenti, i servizi socio-sanitari domiciliari ed i ticket, le agevolazioni per servizi di pubblica utilità (trasporti) e per l’erogazione di luce e gas; nella segnalazione di 43 responsabili di reati contro la pubblica amministrazione, dei quali 1 tratto in arresto;
nella scoperta, in materia di appalti pubblici, di assegnazioni irregolari per oltre 1,4 milioni di euro; nell’individuazione di circa 65 milioni di euro di danni erariali, a seguito di 14 controlli, effettuati d’iniziativa o su delega della Corte dei Conti, con la conseguente verbalizzazione nei confronti di 34 soggetti.

L’attenzione delle Fiamme Gialle è stata rivolta anche all’aggressione degli interessi economico-patrimoniali della criminalità ed al contrasto del riciclaggio, privilegiando un approccio investigativo trasversale, che ha permesso di rilevare i ricorrenti profili di interconnessione tra gli approfondimenti antiriciclaggio, l’attività di controllo in tema di circolazione transfrontaliera di valuta e metalli preziosi, le indagini a tutela dei mercati finanziari e l’evasione fiscale.

A fronte di 38 indagini antiriciclaggio, 6 soggetti sono stati segnalati alla competente Autorità Giudiziaria. Sono state approfondite, inoltre, 64 segnalazioni di operazioni sospette ed eseguiti 2 controlli antiriciclaggio, per appurare il rispetto degli obblighi di identificazione e verifica della clientela, di archiviazione dei dati e di segnalazione dei casi anomali.

Per quanto riguarda i controlli valutari, anche grazie ad un sistema sanzionatorio più severo ed efficace entrato in vigore nel 2012, sono stati intercettati, in frontiera, contanti e titoli illecitamente trasportati per quasi 213 mila euro, contestando 10 violazioni e sequestrando oltre 20 mila euro. Tra i principali modus operandi disvelati dai finanzieri, per tentare di aggirare la normativa vigente, occorre annoverare il frazionamento delle somme tra più passeggeri e l’occultamento della valuta sulla persona o in doppifondi artatamente ricavati nei bagagli, negli oggetti trasportati o negli automezzi.
Per garantire una maggiore efficacia nel servizio, le fiamme gialle si sono avvalse dell’ausilio di speciali collaboratori i c.d. cash dog, cioè unità cinofile appositamente addestrate a riconoscere l’odore della carta filigranata e degli inchiostri impiegati per la stampa delle banconote.

Non sono mancati neppure i sequestri di banconote e monete false per un importo di oltre 38 mila euro.

Sono state segnalate, inoltre, 29 persone per reati fallimentari. Sono stati inoltre eseguiti 15 accertamenti patrimoniali, nei confronti di 29 soggetti, che si sono conclusi con la confisca di beni per un valore di 80 mila euro e con il sequestro di beni per oltre 421 mila euro; sono state avanzate, inoltre, proposte di sequestro per ulteriori 224 mila euro.

Nel comparto dei traffici illeciti, l’azione di servizio espletata al fine di contrastare il traffico di sostanze stupefacenti, svolta mediante l’esecuzione di indagini, anche a carattere internazionale e sotto il costante coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e del Comando Generale – II Reparto, ha permesso di: segnalare, alla competente Autorità Giudiziaria, 33 narcotrafficanti e di arrestarne ulteriori 12; sequestrare oltre 32 kg. di droga.

Il controllo economico del territorio è stato assicurato dai Reparti del Corpo con l’attuazione di efficaci dispositivi di contrasto, realizzati mediante l’impiego di pattuglie dislocate su tutto il territorio regionale, assicurando tempestivi interventi in occasione di specifiche attivazioni tramite il servizio di pubblica utilità 117. Infatti, circa 200 sono state le telefonate pervenute alle Sale Operative presenti nelle due provincie, a seguito delle quali, a seconda dei casi, sono state attivate le pattuglie per gli immediati riscontri sul campo ovvero i Reparti territoriali per l’ulteriore approfondimento operativo delle segnalazioni.

A tal proposito si conferma l’importanza rivestita dal predetto numero di pubblica utilità 117 per le richieste in materia di soccorso in montagna da parte dei cittadini.
Parimenti, preme rimarcare l’instancabile attività di soccorso prestata dal personale appartenente alla componente specialistica del soccorso alpino della guardia di finanza, in stretta sinergia con la sezione aerea di Bolzano, che, in questo scorcio d’anno, ha già effettuato 588 interventi a favore di 597 persone.

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