Nuovo allarme scopazzi Sanzioni a chi non estirpa

Torna l’allarme scopazzi e scattano sanzioni per chi non estirpa le piante malate. Secondo i monitoraggi condotti dalla Fondazione Edmund Mach per conto del Servizio agricoltura, la malattia mostra infatti la tendenza ad un generale aumento, più marcato in Valsugana e a sud di Trento, dove minore è stato negli scorsi anni il ricorso all’estirpo delle piante sintomatiche.

Per questo la giunta provinciale ha approvato nuove direttive per la lotta obbligatoria a tale patologia, dichiarando l’intero territorio provinciale «zona di insediamento» della App. Piazza Dante ha deciso di intervenire nella lotta agli scopazzi aiutando le imprese agricole con un’indennizzo per l’estirpo e il reimpianto.

L’indennizzo è stato concesso dal 2007 al 2010 per un importo complessivo di contributo di circa 17 milioni. La delibera approvata ieri ridefinisce il programma di lotta agli scopazzi, adeguando le misure fitosanitarie già adottate nel 2006 alle nuove esigenze, mirando in particolare all’estirpo delle piante sintomatiche con particolare riferimento ai meleti abbandonati e agli impianti più vecchi e sintomatici. L’estirpo delle piante infette assume infatti un ruolo strategico nel contenimento della malattia, sia direttamente perché ne riduce l’inoculo, sia indirettamente perché contribuisce a diminuire l’impatto della difesa chimica per il controllo dei vettori.

Considerata la situazione, recentemente la Provincia ha modificato la legge provinciale 4/2003 prevedendo che, nel caso di mancata estirpazione delle piante che presentino i sintomi della malattia, dopo aver segnalato tramite la struttura competente in materia fitosanitaria ai proprietari e ai conduttori le piante da estirpare e assegnato loro un termine per provvedervi, l’ente pubblico può provvedere, a spese dei trasgressori, all’estirpazione d’ufficio. Se a seguito di ingiunzione di estirpo il proprietario/conduttore delle piante infette o del frutteto non ottempera nei tempi e nei modi prescritti all’estirpazione delle piante malate, va incontro comunque alle sanzioni che, in caso di non ottemperanza alle prescrizioni impartite (ingiunzioni), variano da 500 a 3000 euro.

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