Spese per la campagna elettorale Cia paga il doppio di Andreatta

di Daniele Battistel

Claudio Cia doppia Alessandro Andreatta. Tutti gli altri staccatissimi. No, non è il vaticinino fatto con 30 giorni esatti d'anticipo sul risultato delle elezioni comunali a Trento, bensì le spese che i candidati sindaco sosterranno in questa campagna elettorale. Cia, come si vede dalle gigantografie del suo volto che ormai da qualche giorno campeggiano sui cartelloni pubblicitari sparsi ovunque in città, ha deciso di fare le cose in grande. A bilancio ha messo una cifra totale di 38.880 euro. La spesa maggiore è proprio quella per la stampa e l'affissione della cartellonistica, il posterbus, il camper «tappezzato» e gli spot radio per 14.900 euro. Poi gli spot in tv, sui giornali e su internet, affitto di locali per manifestazioni (600 euro), 45 mila lettere con buste e volantini (quasi 5 mila euro). «Si tratta di stime di spesa considerando il pacchetto completo: in realtà - spiega Cia - abbiamo calcolato una spesa tra i 20 e i 25 mila euro, sostenuta da me ma anche dai partiti».


Per quanto riguarda la coalizione, Forza Italia ha a disposizione un budget di 10 mila euro tra tipografia, spot, francobolli, telefoni e segreteria, mentre la Civica trentina investirà 15.700 euro e la Lega addirittura 17 mila. Progetto trentino spenderà 8.400 euro di cui 6.900 recuperati grazie al contributo di 230 euro di ogni singolo candidato e 1.500 messi dal partito; Fratelli d'Italia si limiterà a 3.200 euro.

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Sul fronte del centrosinistra, Alessandro Andreatta spenderà 11 mila euro per la campagna personale: 3 mila li metterà lui, 6 mila la coalizione, mentre 2 mila dovrebbero arrivare dal conto corrente aperto per chi vuole sostenere il sindaco uscente. I soldi verranno impegnati per la promozione classica: grafica e stampa materiale, spot radio, tv e giornali, sito internet.
C'è poi una sorta di «fondo comune» di 23 mila euro che servirà per la «sponsorizzazione» di tutta la coalizione: 12 mila euro li metteranno i partiti, 6 usciranno dal portafogli del sindaco e altri 5 mila da privati sovventori.
Se Andreatta va al risparmio, il Pd investirà alla grande per confermarsi leader in città. A bilancio più di 57 mila euro: le spese maggiori, quasi 35 mila euro, per grafica, stampa manifesti e volantini. Ci sono poi 5 mila euro di contributo alla campagna del sindaco, 3.500 di affitto locali e 2 mila per spese di ospitalità.


Curioso notare come, all'interno della stessa coalizione, le tipologie di spesa variano parecchio. Il Patt , per esempio, spenderà in totale 16 mila euro, di cui 9 mila per i manifesti e i volantini (contro i 35 mila del Pd). Da notare che gli autonomisti hanno deciso di non prevedere pubblicità televisiva e radiofonica, mentre per quanto riguarda spese telefoniche e cancelleria si utilizzerà la disponibilità della sede. Inoltre il precisissimo presidente Walter Kaswalder puntualizza che non sono previsti rimborsi per le spese di carburante.


Il Cantiere civico democratico è ancora più preciso e spiega le fonti di finanziamento: 8 mila euro arriveranno dai candidati, 12 mila dall'Upt (di cui 5 mila per il candidato sindaco) e 3 mila dalla raccolta fra i privati.
Al contrario, i Verdi hanno presentato una nota molto generale spiegando che «per la propria campagna elettorale intendono vincolarsi ad un limite di spesa complessivo non superiore a 40 mila euro».
Il movimento Popoli Liberi di Paolo Primon ha invece deciso per una campagna da spending review. In un dettagliato report spiega che verranno prodotto 500 manifesti 70 per 100 centimetri per promuovere il candidato sindaco e altrettanti per la lista; poi ci saranno 10 mila pieghevoli con il programma elettorale e mille santini. In totale si spenderanno 2.476 euro.
Più o meno lo stesso budget che ha messo in conto L'Altra Trento a sinistra della candidata Antonia Romano .
Campagna praticamente a spese zero per i Cinque Stelle . Per sostenere il candidato sindaco Paolo Negroni si spenderanno 50 euro in locandine e 100 in manifesti; per la lista appena 930.

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