Consiglio comunale boccia proposta Merler

A Trento prostitute e clienti potranno continuare a contrattare prestazioni a pagamento per qualche minuto di amore effimero senza rischiare di commettere un reato. Il Consiglio comunale ieri sera ha infatti bocciato la proposta di delibera presentata dal consigliere d'opposizione Andrea Merler che puntava a modificare il regolamento di polizia urbana per introdurre il divieto di prostituzione e le relative sanzioni.


Il consigliere della Civica trentina ha tentato di spiegare che il suo intento non era quello di cancellare «unfenomeno ineliminabile», quanto piuttosto quello «di limitare il degrado urbano che si accompagna alla prostituzione sulle pubbliche vie». «Finchè il problema era limitato ad alcune strade ad alto scorrimento era accettabile, ma ora che interessa le aree attorno alle abitazioni, agli asili e all'università è compito dell'amministrazione contrastare il fenomeno. La politica deve fare delle scelte» ha ribadito Merler. Contraria l'assessore alle politiche sociali Maria Chiara Franzoia. «Multare la prostituzione significa penalizzare due volte queste povere donne, spostando il fenomeno negli appartamenti con meno sicurezza per loro e meno possibilità di controllo da parte delle forze dell'ordine».


Per questo la maggioranza ha presentato un ordine del giorno per chiedere al Parlamento di aggiornare, a quasi 60 anni dall'approvazione della «Legge Merlin», la legislazione sulla tematica della prostituzione.
Per quanto riguarda la città si chiede di intensificare la presenza e i controlli nelle zone dove il fenomeno è presente, per identificare, monitorare e perseguire coloro che commettono reati, impedendo lo sfruttamento delle donne costrette a vendere il proprio corpo. Contro il degrado la proposta è quella di «attivare azioni di responsabilizzazione delle persone che si prostituiscono (vestiario, atteggiamenti, pulizia dei luoghi) per risolvere problemi di decoro pubblico».

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