Sull'autobus si sale solo dalla porta anteriore

Chi viaggia in autobus nelle località trentine dove è attivo il servizio urbano dovrà salire dalla porta anteriore. Per legge. A stabilirlo è la recente finanziaria che all’articolo 46 introduce alcune modifiche alla legge sui trasporti del 1993. Novità passate un po’ in sordina nel bailamme di emendamenti e pasticci che hanno caratterizzato la discussione in consiglio provinciale, ma che portano su autobus e controlli una piccola rivoluzione.

L’intenzione di introdurre l’obbligo di salita dalla porta anteriore era stata espressa nei mesi scorsi dall’assessore ai trasporti Mauro Gilmozzi ma non in tempi così rapidi. L’accelerazione è arrivata su iniziativa di un consigliere di opposizione, Maurizio Fugatti della Lega Nord, che ha presentato un emendamento accolto dalla giunta e votato dal consiglio. Mentre la vecchia legge, attuata con una delibera del 2011, prevedeva l’obbligo, per la verità non sempre onorato, di salita dalla porta anteriore solo dopo le 20 e nei giorni festivi, quella nuova dice che l’obbligo esiste per tutte le corse urbane «fatta eccezione per quelle che si svolgono nelle ore di maggiore afflusso, individuate con deliberazione della giunta».

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Ebbene, la deliberazione in questione è già in rampa di lancio e potrebbe essere approvata la prossima settimana o al più tardi quella successiva. L’ipotesi, su cui si stanno raccogliendo i pareri degli enti interessati tra cui i Comuni, è di considerare come fasce di particolare afflusso quella del mattino dalle 6.30 alle 8.30, dalle 12 alle 14 e dalle 16 alle 18. Trentino Trasporti dovrà emanare entro 30 giorni dall’approvazione della delibera le disposizioni organizzative interne per rendere effettivo il provvedimento prevedendo che la violazione da parte degli autisti costituisca infrazione disciplinare.

La scelta di far salire i viaggiatori dalla porta anteriore (con l’eccezione dei disabili e dei bambini in carrozzella) ha naturalmente lo scopo di far loro obliterare biglietto o abbonamento sotto gli occhi dell’autista, che potrà così subito individuare la presenza di eventuali portoghesi. Per il momento però gli autisti non si vedranno assegnata la specifica competenza del controllo del titolo di viaggio, che rimane in capo al personale specializzato. Per il momento, perché la volontà di Provincia e società è quella di introdurre questa nuova funzione nella definizione del nuovo contratto integrativo. Sarebbe un elemento di produttività in più che è proprio ciò che si cerca di ottenere per giustificare il rinnovo della concessione a Trentino Trasporti senza ricorrere a una gara europea.
L’altra novità anti-evasori introdotta dalla legge finanziaria è l’inasprimento delle multe per chi è pizzicato senza biglietto. L’assessore Gilmozzi e la giunta avevano ipotizzato di raddoppiare le sanzioni ma alla fine hanno accolto un emendamento di Rodolfo Borga, della Civica Trentina, che le ha rese ancor più pesanti. Si è infatti passati da cifre variabili tra 15 e 105 euro a un minimo di 40 e un massimo di 300 euro. La multa standard, per chi non ha i soldi per pagare subito e decide di farlo entro 60 giorni, sarà di 80 euro. Col pagamento immediato si pagheranno 30 euro di sanzione più il biglietto. Chi ha il titolo di viaggio ma omette la validazione potrà regolare immediatamente la propria posizione con una multa di 3 euro e mezzo.

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