Trento Rise, indaga la Ue: preinfrazione sui contratti

di Luisa Maria Patruno

Una pre-procedura di infrazione delle norme europee, che per ora si limita a una richiesta di informazioni, è stata aperta dalla Commissione europea nei confronti della Provincia per l'utilizzo da parte del consorzio di ricerca Trento Rise del bando di pre commercial procurement (Pcp), ovvero di contratto precommerciale, che è una via di mezzo tra un finanziamento e una gara d'appalto vera e propria, utilizzato per affidare la realizzazione di un progetto di ricerca dal titolo «Piattaforma Ict a supporto di un modello di integrazione di servizi socioassistenziali, erogati in forma orchestrata».
Il bando, pubblicato il 23 dicembre del 2013, è del valore di 5 milioni di euro. E segue un altro più noto contratto precommerciale per complessivi 7,4 milioni di euro che fu affidato sempre da Trento Rise alla società Deloitte consulting srl nel 2012 e sul quale è in corso un'indagine da parte della procura della Repubblica di Trento, con l'ausilio della guardia di finanza, che ha già acquisito documenti per vederci chiaro.
La lettera alla Provincia di Trento con la richiesta di chiarimenti sul bando relativo alla ricerca nel campo dei servisi socio assistenziali è stato inviato nei giorni scorsi dalla Rappresentanza italiana all'Unione europea (Italrap), che opera da interfaccia tra la Commissione europee e le autorità nazionali interessate da procedure di infrazione delle norme europee. 
Il direttore generale della Provincia, Paolo Nicoletti, spiega che nella lettera oltre ai chiarimenti su questo particolare bando si richiedono informazioni anche su tutti gli altri «pcp» affidati dalla Provincia di Trento e da sue società così come per altro la Commissione europea sta chiedendo anche ad altre Regioni italiane che hanno fatto ricorso a questo sistema dei contratti precommerciali per affidare progetti.
«È arrivata una comunicazione di Italrap - spiega Nicoletti - che ha chiesto due cose. La prima di avere notizie specifiche sul pcp in materia socio-assistenziale. La seconda è invece più generica ed è una richiesta che è stata rivolta alla Provincia di Trento così come a tutte le altre Regioni di avere chiarimenti su tutti i pcp attivati. Quindi non c'è una richiesta specifica sul pcp del progetto di ricerca della Deloitte». 
«Devo aggiungere - prosegue il direttore generale - che ci sono stati incontri tecnici a Roma recentemente nei quali si sono spiegati i termini giuridici su come è stato fatto l'affidamento e tutto il resto. Ora stiamo preparando un dossier per poter rispondere in modo esaustivo a Bruxelles sul bando specifico. L'Unione europea postula che invece di un appalto precommerciale si sia trattato di un progetto di ricerca che prevede altre procedure. Inoltre Italrap ha chiesto a tutte le Regioni e anche a noi quanti pcp abbiamo fatto, come e di avere una scheda informativa su ciascuno». La Provincia dunque ritiene che la questione si possa chiudere qui senza una formale apertura della procedura di infrazione.
Sta di fatto che in particolare - ma non solo - con questo sistema dei «pcp» la Deloitte ha ottenuto oltre all'affidamento milionario da Trento Rise anche altri contratti da Informatica Trentina o direttamente dalla Provincia dal 2010 al 2013 per circa 5,7 milioni come risulta da varie risposte a interrogazioni.

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