L'omicidio del piccolo Loris: la ricostruzione non regge

Il piccolo ucciso, Loris Stival, non appare in nessuna delle immagini registrate dalle telecamere di Santa Croce Camerina finora visionate dagli investigatori e nelle quali, invece, si vede l'auto della madre con cui il piccolo sarebbe stato portato a scuola. La circostanza è stata confermata da fonti investigative secondo le quali, però, sono necessari approfondimenti, sia perché le immagini non sono così nitide da poter dare certezze sia perché non è stata completata la visione dei video a disposizione.

La mamma del piccolo Loris ieri in serata in questura a Ragusa per essere nuovamente ascoltata come persona informata sui fatti. Secondo quando si apprende, gli investigatori di polizia e carabinieri hanno cercato di chiarire alcuni aspetti del racconto fatto dalla donna dopo il ritrovamento del corpo di Loris. Poi la donna avrebbe lasciato il palazzo usando un'uscita secondaria per evitare giornalisti e operatori che la aspettavano all'ingresso principale. 

Gli slip da bambino trovati davanti alla scuola di Santa Croce in Camerina, non sarebbero del piccolo Loris Stival. Secondo quanto si apprende, infatti, la mamma del piccolo non avrebbe riconosciuto le mutandine quando gli sono state mostrate.

Ieri in mattinata, infatti, un paio di slip erano stati trovati davanti alla scuola frequentata da Loris a Santa Croce Camerina e, secondo gli inquirenti, "per caratteristiche e natura potrebbero essere quelli" del bambino. Il dirigente della polizia scientifica della Sicilia orientale, Giuseppina Neri, ha spiegato che il bambino "era vestito, con i pantaloni slacciati e senza slip". Fino a che non verranno eseguiti gli esami del dna sugli slip ritrovati, ha poi aggiunto il dirigente della Polizia scientifica, "non possiamo sapere con certezza se si tratta effettivamente degli slip del piccolo Loris". Il dirigente e gli uomini della Polizia scientifica sono tornati sul luogo del delitto per un nuovo sopralluogo. I risultati della ricostruzione della scena del delitto, ha precisato, non saranno pronti prima di una settimana. 

Accorato l'appello del capo della squadra mobile di Ragusa, Nico Ciavola, agli abitanti di Santa Croce Camerina: "Chiediamo aiuto alla popolazione: per noi è fondamentale in questo momento avere a disposizione tutte le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza, che siano di abitazioni o di aziende pubbliche o private". L'obiettivo degli investigatori è di avere prima possibile le immagini che potrebbero aver registrato gli istanti precedenti alla morte del piccolo Loris. Immagini che, se non acquisite immediatamente, potrebbero essere cancellate in quanto i sistemi di videoregistrazione, passato un certo tempo, sovrascrivono le immagini registrare precedentemente. "Per noi è fondamentale - ha aggiunto Ciavola - cristallizzare ogni istante prima dell'omicidio".

Il procuratore di Ragusa Carmelo Petralia invita i cittadini a maggiore collaborazione: "Abbiamo lanciato diversi segnali alla popolazione e con mio stupore non è arrivata alcune segnalazione".Non ho un avvocato, - ha aggiunto - non ne ho nominato uno, semplicemente un mio amico mi ha assistito in questi giorni difficili".

Orazio Fidone, il cacciatore che ha scoperto il corpo di Loris Stival, è indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla morte del bambino. L'atto disposto dalla Procura è dovuto per eseguire un esame tecnico irripetibile: accertamenti su due vetture e vestiti dell'uomo. "Sono tranquillo, non ho nulla da temere. Su di me non ci sono sospetti finora solo accertamenti di routine", hacommentato l'uomo.

Il fascicolo aperto dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota ipotizza i reati di sequestro di persona e omicidio. Gli esami, affidati alla polizia scientifica, dovranno essere compiuti su due auto dell'uomo e sui suoi vestiti, che sono stati sequestrati da Squadra Mobile e Carabinieri. L'iscrizione nel registro degli indagati, è stato sottolineato, è un atto tecnico dovuto per eseguire un accertamento irripetibile, a tutela della persona indagata che potrà così, se vorrà, nominare un legale e un perito di parte.

Il cacciatore è stato denunciato per detenzione di esplosivo, che sarebbe risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Nella sua casa polizia e carabinieri hanno sequestrato inoltre migliaia di munizioni da caccia e da guerra, tutte illegalmente detenute. La Procura di Ragusa lo ha denunciato in stato di libertà. Indagini sono state eseguite anche dagli artificieri della polizia di Stato di Catania. Al momento non sarebbero riscontri sul ritrovamento di tracce di Dna di Orazio Fidone.

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