L'alga rossa è ritornata

L'alga rossa del lago di Ledro è tornata in superficie. Già da una decina di giorni la tipica colorazione rubino della fioritura algale è riapparsa, in punti diversi, lungo le sponde del bacino lacustre ledrense. Il fenomeno - che già nell'autunno 2009 aveva allarmato i ledrensi - è tuttavia costantemente monitorato dall'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente che, in collaborazione con la Fondazione Mach, effettua periodici prelievi non solo dalle acque del lago ma anche da quelle degli immissari PAOLA MALCOTTI

ALGA ROSSA LAGO LEDROLEDRO - L'alga rossa del lago di Ledro è tornata in superficie. Già da una decina di giorni la tipica colorazione rubino della fioritura algale è riapparsa, in punti diversi, lungo le sponde del bacino lacustre ledrense. Il fenomeno - che già nell'autunno 2009 aveva allarmato i ledrensi - è tuttavia costantemente monitorato dall'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente che, in collaborazione con la Fondazione Mach, effettua periodici prelievi non solo dalle acque del lago ma anche da quelle degli immissari.

Il suo ritorno sembra però non preoccupare. Anzi, che l'alga rossa esista, è ormai un dato di fatto: da decenni i ledrensi ci convivono e riuscire a debellarla completamente sembra impossibile. Planktothrix rubescens è infatti un cianobatterio comune presente nei bacini idrici profondi di mezza Europa, che si adatta a crescere in stato di bassa luminosità e ad una temperatura ottimale di 10-15°C, ossia le condizioni presenti in questo momento a Ledro. I rapporti scientifici spiegano tra l'altro che le fioriture delle alghe si verificano proprio in autunno/inverno: la trasparenza delle acque dei mesi estivi era dovuta solo al ritorno di Planktothrix rubescens in profondità, grazie all'innalzamento delle temperature e all'elevata radiazione solare.

Tutto nella norma quindi. Tranne per i picchi di concentrazione di fosforo, fattore guida per conoscere lo stato di salute del lago, elemento strettamente correlato alle alghe in quanto consumato dalle stesse, leggermente aumentato nel corso degli ultimi 10 anni: difficile dire se il fenomeno sia attribuibile a carichi esterni quali il dilavamento dei terreni agricoli e dei suoli incolti o alla naturale cessione dei sedimenti lacustri; complesso conoscere anche lo stato di salute delle numerose sorgenti sotterranee che alimentano il lago. Nel luglio scorso tuttavia l'Ufficio di igiene pubblica e di prevenzione ambientale della Provincia aveva classificato "eccellenti" le acque del lago di Ledro. L'ultimo campionamento è del 31 ottobre scorso ed i prelievi, come di consueto, sono stati effettuati nel punto di massima profondità del lago. L'andamento della fioritura è dunque seguito, non solo dall'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente ma anche dal gruppo di lavoro che conduce lo studio per la stima dei carichi di nutrienti presenti nella colonna d'acqua e di quelli che gravano sul lago.

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