Strada franata un anno faBisogna aspettare ancora

È passato quasi un anno dalla morte di Arturo Baroni, il pensionato tennese vittima di un tragico incidente mentre percorreva una piccola strada interpoderale tra i terrazzamenti di Volta di No'. Il cedimento improvviso di un muro di contenimento, dovuto anche alle piogge dei giorni precedenti oltre che alla sua modesta fattura, provocò il rovesciamento del mezzo agricolo sotto il quale rimase schiacciato Baroni. I soccorsi, neppure agevoli lungo quella strada, non servirono a salvarlo. Un anno dopo quel muro è ancora làDAVIDE PIVETTI I tuoi commenti

TENNO - È passato quasi un anno (l'anniversario cade il 4 novembre) dalla morte di Arturo Baroni, il pensionato tennese vittima di un tragico incidente mentre percorreva una piccola strada interpoderale tra i terrazzamenti di Volta di No'. Quella morte provocò forte emozione nel tennese, dove Baroni era persona conosciuta e stimata. La dinamica fu chiara fin dai primi minuti dopo l'incidente. Il cedimento improvviso di un muro di contenimento, dovuto anche alle piogge dei giorni precedenti oltre che alla sua modesta fattura, provocò il rovesciamento del mezzo agricolo sotto il quale rimase schiacciato Baroni.
 
I soccorsi, neppure agevoli lungo quella strada, non servirono a salvarlo. Un anno dopo quel muro è ancora là. Crollato esattamente come il 4 novembre del 2010. Chi lavora i campi adiacenti è costretto ad una lunga deviazione per raggiungere i terrazzamenti che prima erano serviti dal tratto di strada franato.
 
Tra questi c'è Alcide Menotti, che si fa portavoce di quanti transitano (o vorrebbero transitare) su quella strada: «Dobbiamo fare un giro tre volte più lungo - dice - in Comune mi avevano assicurato che tutto sarebbe stato sistemato a breve, invece non è cambiato niente». A complicare le cose sembra essere intervenuta la decisione della giunta comunale di chiedere un finanziamento alla Provincia per l'intervento sulla strada di Fontanelle, così eliminata dai programmi dell'ufficio tecnico comunale. «In questo modo - osserva Menotti - i tempi si allungheranno a dismisura: progetto, perizie, appalti, lavori. Passerà un altro anno?».

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