Trento, sarà una giunta «tricolore»

Andreatta alle prese con la composizione della squadra che lavorerà con lui nei prossimi anni. Per Renato Pegoretti potrebbe profilarsi all'orizzonte invece un'altra poltrona di prestigio come quella di presidente del consiglio comunale, un ruolo istituzionale per il quale molti nei commenti del dopo voto lo vedono adatto

andreatta-morandiniTRENTO - Quattro assessori al Pd, tre all'Upt compreso Biasioli vice sindaco, uno al Patt. Sarà con tutta probabilità una giunta «tricolore» a reggere il Comune nei prossimi sei anni. Il sindaco Alessandro Andreatta, che nel pomeriggio di ieri ha assunto ufficialmente i pieni poteri, ha dedicato la giornata alla lettura dei giornali, al rilascio di interviste, a un incontro con il direttore generale del Comune e all'analisi del voto. Ma mentre ancora si gode la schiacciante vittoria di domenica il primo cittadino inizia a pensare agli assetti di giunta.
Sul futuro esecutivo Andreatta è abbottonatissimo ma a dettare le prime ipotesi sono i risultati stessi delle urne, oltre che ragionamenti e voci che inevitabilmente circolano attorno al palazzo e all'interno dei partiti. Una delle certezze quasi assolute è che ci saranno poltrone solo per i tre che hanno avuto almeno due eletti: Pd, Upt e Patt. Anche sulla suddivisione degli otto assessorati non sembrano esserci grandi dubbi.
Come sottolineato anche dal segretario cittadino, Andrea Rudari, il Partito democratico esprime 17 dei 34 consiglieri di maggioranza, cioè la metà esatta. E siccome da statuto gli assessori devono essere otto per forza di cose quattro andranno al partito leader. Degli altri quattro l'Upt, che ha portato a palazzo Thun nove eletti, ne dovrebbe avere tre, mentre al Patt, con due eletti, ne andrà uno. Rimarranno fuori Italia dei Valori, Socialisti, Verdi, Udc e Leali.
Una variabile dello schema 4-3-1 potrebbe essere il 4-2-1-1, con due assessori all'Upt e un tecnico esterno. Una ipotesi forse più rispettosa dei reali rapporti di forza ma per il momento marginale. Anche perché una possibile competenza tecnica come il bilancio rimarrà quasi certamente nelle mani del sindaco, come già successo con buoni risultati nell'ultima parte della scorsa legislatura. (Articolo completo sull'Adige cartaceo)
Franco Gottardi

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