Comunità di valle, «sì» di Cles

Consiglio comunale di Cles sulla Comunità di valle: tredici voti a favore, 4 contrari e una mozione per garantire una maggiore rappresentatività dei Comuni maggiori, insieme all’elezione diretta dei rappresentanti delle municipalità

CLES - Un altro passo verso la Comunità di Valle è stato compiuto mercoledì, non senza qualche riluttanza, dal consiglio comunale di Cles. Dopo l'illustrazione del progetto da parte del presidente della Provincia Lorenzo Dellai e dell'assessore egli enti locali Mauro Gilmozzi e un intenso dibattito che si è protratto per diverse ore, il consiglio ha approvato lo statuto con 13 sì e il voto contrario del presidente Silvio Pancheri , Amanda Casula e Francesco Tarter (An) e di Silvano Menapace (Dip). Oltre allo statuto, è stata approvata all'unanimità una mozione, proposta dal sindaco Giorgio Osele , che impegna la giunta provinciale a trovare soluzioni che garantiscano la rappresentatività dei Comuni maggiori, come Cles, e di tutto il territorio, in modo da garantire la presenza nella Comunità di valle di almeno un rappresentante per ogni ambito.
La maggiore perplessità sollevata dal consiglio riguarda infatti la rappresentatività del capoluogo: lo statuto prevede che andranno a fare parte della Comunità il sindaco di ogni Comune e un ulteriore rappresentante per ogni municipalità. Cles verrebbe quindi ad avere la stessa rappresentatività di tutti gli altri Comuni. «Si chiede di promuovere le forme più consone a garantire princìpi di rappresentanza democratica in seno all'assemblea della Comunità - si legge nella mozione - che tengano conto delle dimensioni demografiche dei comuni e della loro collocazione geografica». (Articolo completo sull'Adige cartaceo)
 
Maria Vender

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