Per superare la crisi subito 800 milioni
La nuovissima giunta che ha preso formalmente corpo solo poche ore prima della presentazione del «pacchetto anticrisi». Ecco, appunto, «messa grande» per un volumetto che contiene qualcosa che va dai 650 agli 800 milioni di euro. Si va dal sostegno alle famiglie, agli investimenti per le infrastrutture, ai finanziamenti delle aziende «inchiodate» perché esposte con le banche e a corto di liquidità
Se vogliamo quella di ieri mattina in sala stampa della Provincia è stata quella che si dice una «messa cantata» con le «parti sociali», cioè industriali, sindacati, associazioni di categoria e la giunta. La nuovissima giunta che ha preso formalmente corpo solo poche ore prima della presentazione del «pacchetto anticrisi». Ecco, appunto, «messa grande» per un volumetto che contiene qualcosa che va dai 650 agli 800 milioni di euro. Si va dal sostegno alle famiglie, agli investimenti per le infrastrutture, ai finanziamenti delle aziende «inchiodate» perché esposte con le banche e a corto di liquidità. Documento che ha il peso di un 4 - 5% del prodotto interno lordo per il 2009, l'anno, si prevede, della salita più dura. Documento, particolare di non poco conto, che Dellai ha presentato ieri di prima mattina ai neoassessori fatto e finito. Insomma, la Provincia «keynesianamente», dice il presidente, immette nell'economia una massa finanziaria senza precedenti. Una «bomba» per superare, si legge, nella premessa del «pacchetto», quella che viene definita «la prima vera crisi della globalizzazione». Soldi da spendere in progetti piccoli e medi che richiedono appalti piccoli e medi e quindi dimensionati alle nostre imprese. Soldi per aiutare chi perde il posto, anche chi è precario ne avrà diritto. Soldi per aiutare le aziende ma non solo: c'è anche, passaggio importante, la creazione dell'Agenzia unica dei servizi nelle cui mani ci saranno gli appalti, la loro gestione, la concessione delle agevolazioni alle imprese. Obiettivo: velocizzare le procedure. E, se non basta, nel superdocumento c'è anche «l'adozione immediata» di un nuovo regolamento in materia di lavori pubblici. Anche qui il target è tagliare i tempi. Mettere il turbo ai procedimenti amministrativi anche con una massiccia introduzione del digitale negli uffici. Insomma, una mezza rivoluzione. Un piano inedito per tempestività e profondità. Se, particolare di non poco conto, tutto passerà dalla carta alla realtà. Nel documento di Dellai si parla di emergenza finanziaria e non serve una laurea alla Bocconi per capire che le prime a soffrirne sono le famiglie. La Provincia interviene sulla «bolletta» energetica, 15 milioni di euro per 37 mila famiglie; per stabilizzare i mutui a tasso variabile per la prima casa (4 milioni di euro per 4000 nuclei). Blocco delle rette delle case di riposo e asili nido. Poi, importantissimo e segno della durezza del momento, l'introduzione dell'indennità di sostegno al reddito per chi perde il lavoro fino ad un massimo di 800 euro al mese; 600 euro per i collaboratori a progetto, gli apprendisti e i soci lavoratori. Indennità di disoccupazione che verranno date solo a chi accetterà di partecipare a corsi di formazione con un «aumento» di due euro all'ora. Spesa prevista 21,8 milioni di euro. Milioni che serviranno per le indennità di, attenzione al dato, di 14 mila 300 «potenziali beneficiari». Cifra che tradisce la preoccupazione che regna in Provincia per il prossimo anno. Un ruolo di maggiore impatto, inoltre, avrà il Mediocredito che recupera così la sua missione storica ma, diciamo così, l'asso nella manica sono gli investimenti pubblici che, d'altra parte, in questo morente 2008, hanno rappresentato già, con 1.860 milioni, l'11,5% del Pil trentino contro il 4,1% nazionale. C'è poi il versante della cosiddetta leva fiscale: la riduzione di un 1% dell'Irap e questo significa lasciare nelle «tasche» delle imprese 78 milioni di euro. Ma dove troverà Lorenzo Dellai questa massa finanziaria anticrisi? 175 milioni dalle somme accantonate sul bilancio tecnico 2009, 125 milioni ripensando la spesa, altri dall'avanzo del 2008. Ma il grosso dagli investimenti aggiuntivi verranno attivati da Patrimonio Trentino spa, Itea spa, Trentino sviluppo spa, Cassa del Trentino e, non ultimo, da risorse derivanti dal sistema previdenziale. Su questo la Provincia è già andata a battere cassa a PensPlan e Laborfond. Adesso però bisogna mettere tutto ciò nel bilancio 2009 e il presidente dovrà stare all'erta. Una simile massa di denaro fa gola e c'è il pericolo di un assalto alla diligenza.
Bruno Zorzi