Gli iceberg ma anche le porte sempre aperte

di Montura Iceberg Challenge

Qui le giornate trascorrono velocissime. Abbiamo molte cose da fare, abbiamo ancora addosso l’adrenalina del viaggio e una voglia gigantesca di scoprire, capire, conoscere. La terra che ci ospita è incantevole e ogni angolo, ogni scorcio, meritano di essere ammirati. Ieri una parte del gruppo, ovvero Federico, Mattia e Benjamin è andata in esplorazione: una lunga passeggiata nelle montagne qui intorno, attraverso insenature stupende, con mare, ghiaccio, cielo e terra che costantemente si abbracciano, arrivando fino alla fine del fiordo, dove l’orizzonte si apre su iceberg e oceano.

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Nel frattempo Graziano è andato con la barca a prendere Alice e Ralf, che sono arrivati a destinazione un giorno e mezzo dopo la prima parte della squadra.

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Poi c’è stata un’altra uscita esplorativa, questa volta in barca, per perlustrare in mare aperto alcuni fiordi nei dintorni e soprattutto per iniziare ad avvicinarci agli iceberg più grandi. Queste creature gigantesche sono veramente affascinanti: imponenti e mastodontiche, ma al tempo stesso friabili, nel giro di poche ore cambiano completamente il loro aspetto e la loro consistenza per via di correnti e di vento.

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Non abbiamo ancora individuato quale sarà quello giusto, quello perfetto per la nostra impresa. Anzi, siccome siamo, come accennato, veramente adrenalinici, stiamo pensando di effettuare anche altre waterline e una longline, oltre alla prevista highline sull’iceberg. Speriamo nel tempo, inteso come meteo, e speriamo anche che il tempo sull’orologio inizi a scorrere un po’ più lentamente perché abbiamo voglia e idee per realizzare altre mille cose. La scorsa notte abbiamo fatto la prima riunione con tutta la truppa, per dividerci alcuni compiti e cambiare magari qualche ruolo: sapete, quando si programma e si organizza un viaggio così bisogna poi fare i conti con la realtà. Alcuni aspetti che dal Trentino ci parevano facili, stando qui si rivelano molto più complicati. O, viceversa, alcuni problemi che parevano insormontabili li abbiamo già affrontati e risolti. In questo il fatto di essere una vera squadra, un vero gruppo, ci aiuta tantissimo.

Montura Iceberg Challenge: esplorazioni, via mare e via terra

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Oggi, martedì, il tempo non ci aiuterà: vento freddo, tempesta di pioggia… Probabilmente non riusciremo a uscire, ma da mercoledì dovrebbe tornare a splendere il sole e, scaramanzie a parte, mercoledì o giovedì potrebbero essere i giorni buoni per realizzare l’impresa.

Anche se vi abbiamo sempre parlato e vi abbiamo sempre mandato foto di ghiaccio, mare, tramonti, insenature e fiordi, in questi primi giorni in Groenlandia abbiamo cercato di capire la cultura della gente del posto, i mitici Inuit.
La cosa che ci ha sorpreso ci più è che in tutto il villaggio le porte delle case sono sempre costantemente aperte. Figuratevi per noi, che veniamo da un mondo di chiavi, catene, lucchetti, allarmi, videocamere di sorveglianza e quant’altro, che shock! Inutile dire che ci siamo già adattati allo stile di vita locale e anche noi lasciamo aperto. Chiamatela fiducia nel prossimo, chiamatela onestà, chiamatela credere che le persone siano buone, ma a noi questa cosa piace e la facciamo. Una cosa che non ci piace, invece, è il cibo, che fa piuttosto schifo. Ma qui possiamo tirare fuori la creatività e l’arte italiana e ci cuciniamo la sera degli ottimi piatti: Italia 1 - Inuit 0, in quanto a cibo. La gente del posto è molto socievole e le persone ci tengono a essere sempre salutate quando le incrociamo. Ciao si dice “Guda” e noi “gudiamo” sempre tutti. 

Ok, per oggi è tutto. Andiamo a fare una partita a scala quaranta per decidere chi deve lavare i piatti: non sappiamo se sia una cosa che fanno anche gli Inuit, ma a noi sembra un buon metodo…

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