Parlamento / Il confronto

Parlamentari trentini divisi sul Documento economico finanziario: ecco perché

Il più critico è Andrea de Bertoldi (Fratelli d’Italia): “Con 6 miliardi di euro non si rilancia l’economia italiana devastata da Covid e guerra”

Semaforo verde della Camera e del Senato alla risoluzione di maggioranza sul Documento di economia e finanza. Il ministero dell'Economia sta già preparando un decreto legge per impegnare 5-6 miliardi di euro in nuovi aiuti. Tra le misure allo studio la proroga del taglio alle accise su benzina e diesel. Lo sconto scade il 2 maggio ed è costato circa 850 milioni per un mese. Sul Def i parlamentari trentini non la pensano allo stesso modo.

Per il senatore di Fratelli d'Italia Andrea de Bertoldi è «l'ennesima prova di debolezza di un esecutivo che pensa di aiutare le famiglie e le imprese stanziando 5 miliardi, quando ne servirebbero almeno dieci volte di più».

Per i nostri rappresentanti a Roma della Lega invece nel Documento ci sono diverse cose positive - «anche se si poteva osare maggiormente» -, mentre per Donatella Conzatti (Italia Viva) dai danni provocati dal colpo di coda del Covid e soprattutto dalla guerra ucraina ci si proteggerà solo con un gioco di squadra europeo. Emanuela Rossini (Gruppo misto), al contrario, condivide la scelta di Draghi di optare per una strategia prudente.Ma partiamo dal più critico. «Il Def - spiega Andrea de Bertoldi - fotografa una situazione di stagflazione, con un governo incapace di varare misure per far fronte alla crisi in corso e che per il terzo anno consecutivo provoca un aumento della pressione fiscale».

Secondo l'esponente di Fratelli d'Italia l'esecutivo Draghi dovrebbe guardare ai nostri vicini: «La Germania metterà in campo 100 miliardi per dare uno shock positivo all'economia. Basterebbe una sana politica di risparmi nel settore della spesa pubblica per mettere in ballo più soldi nel Paese». Donatella Conzatti (Italia Viva) si dissocia dalle forze che chiedono al premier di indebitarci per attenuare gli effetti nefasti della guerra. Per lei è centrale la partita energetica. «Il conflitto alle porte dell'Europa - fa sapere - rappresenta il rischio maggiore su tutti gli orizzonti di previsione economica. Gli altri sono legati strettamente ai fattori energetici. Diversi scenari simulano un significativo calo del Pil nel caso di ulteriori aumenti dei prezzi dei beni energetici o di una difficoltà di diversificazione del loro approvvigionamento».

 

E prosegue: «Italia Viva, non a caso e non da oggi, porta avanti un progetto di politica energetica nazionale che mira alla transizione verso le energie rinnovabili e all'incremento della produzione nazionale di gas naturale e alla diversificazione degli approvvigionamenti di gas naturale puntando sui gasdotti meridionali».Alla Lega piace il fatto che nel testo del Def si metta nero su bianco che «qualora si verifichi un peggioramento dello scenario l'esecutivo deve impegnarsi per interventi di sostegno a famiglie e imprese».

 

Martina Loss e gli altri parlamentari del Carroccio hanno apprezzato gli interventi per "abbassare" le bollette e il costo della benzina e invitano Draghi ad andare in quella direzione. «Bisogna intervenire ancora tanto per tutelare gli italiani e quei comparti produttivi che continuano a risentire dell'aumento dei costi di energia, materie prime e carburanti». Serve inoltre, come ripete Salvini, «bloccare, rottamare, rateizzare quelle cartelle esattoriali impossibili da pagare per milioni di italiani che, dopo pandemia e guerra, rischiano di perdere tutto».

Per Emanuela Rossini questa manovra potrebbe essere solo il primo tempo di un match lungo: «Stiamo cambiando partner commerciali e forniture strategiche e tutto può cambiare in modo repentino. Ha fatto bene quindi il governo a presentare nella manovra diversi scenari di rischi e varie prospettive dando ora le prime risposte con questo nuovo intervento sull'economia, che potrebbe non essere esaustivo. Il punto è che meglio essere prudenti oggi per muoversi con interventi più mirati e sostanziali , non generici, domani per dare supporto a quei settori che più pagano o pagheranno il prezzo di rialzo dei prezzi, dell'elettricità, delle materie prima o un calo nella circolazione di turisti».

E ancora: "I Paesi come l'Italia, ad alto debito pubblico e con problemi strutturali, hanno bisogno di mantenere in fase espansiva la politica economica, per alimentare con le spese correnti la ripresa e fare le riforme strutturali. È nostra priorità prevenire recessioni e non interrompere il cammino del rilancio».

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