"Differenze", lo sport e l'educazione contro la violenza di genere, si parte dalle scuole

di Patrizia Niccolini

"Lo sport come strumento di promozione del benessere proprio e della comunità, che include e non discrimina, che crea competenze e non competitività, che valorizza le differenze senza usarle per stabilire gerarchie e supremazie". Valorizzare le differenze ed educare al rispetto attraverso lo sport è lo scopo principale del progetto nazionale "Differenze 2021-2022. Laboratori sperimentali di educazione di genere nelle scuole medie superiori per prevenire e contrastare la violenza sulle donne", promosso da UISP Aps in collaborazione con D.i.Re-Donne in Rete contro la violenza, e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

L'iniziativa culturale coinvolge studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado di 14 città, tra le quali anche Trento, in collaborazione con Uisp-Comitato del Trentino, per contrastare le violenze sulle donne, abbattere gli stereotipi di genere e promuovere parità e, partito lo scorso ottobre per concludersi in maggio, si articola in una serie di Laboratori sperimentali di educazione di genere con l'obiettivo di "fornire informazioni, scardinare stereotipi e pregiudizi sessisti, educare alle differenze e ad un linguaggio non violento, elementi indispensabili per la costruzione di relazioni paritarie tra uomo e donna e per diminuire il rischio di violenza all'interno delle relazioni di intimità".

Per Antonella Veltri, presidente di D.i.Re, "la collaborazione con Uisp nel progetto #Differenze è un'occasione preziosa per rendere consapevoli ragazzi e ragazze della pervasività degli stereotipi di genere radicati nella cultura patriarcale che condizionano le loro relazioni e limitano le loro opportunità". "Uisp è impegnata contro il fenomeno della violenza da molto tempo, in particolare a fianco di D.i.Re - spiegava all'inizio del percorso partito a marzo 2021 Manuela Claysset, responsabile Politiche di genere e diritti Uisp -. Vogliamo andare oltre per capire meglio questo fenomeno e soprattutto prevenirlo. I laboratori prevedono anche attività che mettono al centro il corpo e la corporeità, affinché i giovani possano superare l'immagine stereotipata del loro genere e acquisire maggiore libertà e autonomia" (uisp.it/progetti). La scelta di lavorare sui linguaggi, quello corporeo e quello comunicativo dei social media, nasce dalla consapevolezza che una cultura crea, mantiene e trasmette stereotipi soprattutto attraverso i linguaggi, e per poterli scardinare bisogna iniziare da lì. Il progetto configura dunque un'azione sperimentale a forte carattere innovativo, usando lo strumento dello sport e le tecniche di role-playing per stimolare nei giovani di età compresa tra i 13 e i 19 anni un percorso sui temi della parità di genere mirante a scardinare stereotipi discriminatori nei confronti delle donne e condurre a cambiamenti nei comportamenti, individuali e collettivi basati su di essi.

A Trento il percorso è partito lo scorso dicembre con l'incontro di presentazione tenuto nella classe 3B del Liceo scientifico "Da Vinci" da Barbara Bastarelli, responsabile del Centro Antiviolenza di Trento e referente D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, e Delia Belloni di Uisp-Comitato del Trentino. In gennaio, Bastarelli ha parlato della storia dei diritti delle donne e del tema del consenso, mentre in febbraio Alessia Tuselli, ricercatrice del CSG-Centro Studi Interdisciplinari di Genere, ha parlato degli stereotipi che permeano le nostre azioni.

A inizio marzo, i temi trattati in classe sono stati la potenza delle parole e la differenza tra tolleranza e accettazione. "Tolleranza, a primo impatto è una parola positiva. Sicuramente non è negativa, ma non è ancora la soluzione alla discriminazione e all'esclusione - è la riflessione scaturita dal confronto in aula -. In essa possiamo leggere sopportazione, fastidio, fatica. Lo sforzo richiesto fa sì che la tolleranza sia temporanea, e i problemi si ripresentano. Se vogliamo risolverli davvero, lavorare sull'accettazione è l'unica via".

Il Comitato scientifico del progetto ha inoltre realizzato dieci manuali didattici presentati a metà febbraio da Claysset con Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, e Patrizia Alfano, responsabile Formazione e ricerca Uisp (uisp.it/progetti/pagina/handbook-differenze). I testi hanno caratteristiche specifiche in base ai destinatari - studenti e studentesse, docenti, genitori e genitrici -, e le classi coinvolte realizzeranno una campagna di comunicazione rivolta ai loro pari sulle tematiche in essi trattate, dal linguaggio paritario alle discriminazioni nello sport, per sensibilizzarli su come contrastare la violenza di genere e favorire relazioni basate sul rispetto. Il risultato a cui mira "Differenze" è un cambiamento positivo nei comportamenti socio-culturali dei giovani partecipanti, e più in generale dei costumi e di altre pratiche basate su modelli di genere stereotipati all'interno delle comunità.

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