Un video tutto al femminile per Maria Devigili sulle note di "Io, tu e le cose"

di Fabio De Santi

<Non un video "in rosa" ma in multicolor perchè la mia canzone parla dell’essere donne e nello stesso tempo dell’ essere se stesse>. Sono queste le parole scelte dalla cantautrice Maria Devigili per delineare le immagini legate al suo ultimo singolo “Io, tu e le cose", uscito una decina di giorni fa per Riff Records, e lanciato anche con un videoclip su Youtube. Il video è stato girato e prodotto dalla Devigili a Las Vegas durante il periodo del lockdown e ha coinvolto diciotto donne da tutta Italia che hanno inviato le loro “clip” girate con il cellulare. Donne diverse, con professioni e attitudini ben distinte ma anche persone  accomunate dall’essere donne e dall’obiettivo comune di essere uniche, di essere se stesse.

 

Oltre alle diciotto partecipanti italiane nel video si trova una parte dedicata ad altre diciotto donne della storia passata e di quella attuale. Figure che hanno contribuito o che stanno contribuendo nell’attualità a importanti cambiamenti per quanto riguarda la scienza, l’arte, la filosofia, la giustizia, il rispetto dei diritti umani. Tra di loro, c'è anche Nudem Durak, una musicista e insegnante curda che nel 2015 è stata condannata a 19 anni di prigione dal governo turco con la “colpa” di aver insegnato canzoni in lingua curda ai bambini (lingua che non si può utilizzare in luogo pubblico in Turchia). Per la Devigili: <Il suo coraggio deve essere un esempio non solo per tutte le donne ma per tutti gli esseri umani>.

Sui contorni del brano la cantautrice tiene invece a sottolineare: <La mia canzone non è tanto un inno alla femminilità o alle donne in quanto tali. Io lo considero più una canzone sull’essere ste stesse/i, è questo il vero traguardo di ogni essere umano a prescindere dal suo genere.  Nel video pongo in luce anche come le tradizionali standardizzazioni dei ruoli sociali siano in fin dei conti ridicole>.

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