Ecco cosa farà il mio Mart

Ecco cosa farà il mio Mart

di Vittorio Sgarbi

Leggo, in un compendioso articolo di Fabrizio Franchi, che «la struttura interna al Mart è però un po’ costernata. Il piano “Galassia Mart” ancora non è stato approvato in Consiglio d’amministrazione e curatori, ricercatori e funzionari, anche quelli che dovranno eventualmente attuare questo piano, poco sanno di quello che dovrebbero fare».

«E ancora meno si sa che fine hanno fatto alcune mostre mirabolanti: Klimt, Raffaello, Chagall. Quella che sembrava più certa, quella di Caravaggio, con l’esposizione della pala “Il seppellimento di Santa Lucia” custodito a Siracusa, e di cui il Mart avrebbe dovuto accollarsi il restauro, nessuno parla più e sottovoce si sussurra che starebbe per saltare. Un progetto complessivo, questa “Galassia” che supera la mission del Mart e il lavoro titanico che fu in passato di Gabriella Belli. Il Museo d’arte contemporanea roveretano, che ha un bilancio di una decina di milioni di euro per valorizzare l’arte diventa un prestatore d’opere del suo catalogo al territorio, mentre il piano triennale che il consiglio d’amministrazione a guida Sgarbi doveva mettere in atto è ancora tutto da capire».

Andiamo con ordine. In un anno di attività del cda non si è mai parlato di ”piano triennale”, pura leggenda metropolitana, anche se, per la programmazione di grandi mostre, auspicabile. Lo stato dell’arte, come risulta dagli atti in verbale, è ben diverso. Ecco i confini delle proposte, discusse in ben tre cda, sempre alla presenza di Maraniello e Ferretti, e senza alcuna obiezione.

Dunque, confermo la volontà, serenamente accolta dal cda, che è un organo collegiale, di dedicare stabilmente una parte del Mart a celebrare gli artisti roveretani, come Fausto Melotti, Luciano e Iras Baldessari e Carlo Belli, il cui profilo merita la stessa attenzione, locale e internazionale, di Depero. Ci tengo inoltre a far conoscere che il programma per il Mart e per il Palazzo delle Albere è stato sottoposto al cda, che, senza obiezioni, ne ha preso atto. Il che significa, come risulta dai verbali, che è stato deliberato, con l’obiettivo immediato di sottoporlo all’approvazione del Comitato scientifico e della Giunta provinciale.

Conseguentemente, una volta stabilite in modo preciso le mostre per il Mart, fra le quali Caravaggio, Boldini, Raffaello, Constable e, per Palazzo delle Albere, Banksy, Steve Mc Curry, una parte di Depero e Klimt, si è deciso, o preso atto, di affidare al Direttore Maraniello, nei venticinque giorni della sua residua attività, una plausibile calendarizzazione, verificando le disponibilità di curatori e prestatori, come è previsto dai suoi compiti istituzionali. In particolare, Maraniello è consapevole, e me ne ha più volte reso partecipe, della prevalente attività amministrativa e burocratica che incombe sul Direttore.

Per quanto riguarda il piano parallelo di “Galassia Mart” che, in molti casi, prevede un semplice patrocinio o una supervisione dei conservatori incaricati, esso non supera affatto la “mission” del Mart ed è stato approvato nelle sue linee generali, affidando l’incarico esplorativo al direttore Maraniello di verificare, in audizioni con Panizza, i curatori dei progetti esterni autosufficienti (vedi, ad esempio, le mostre di Schweizer o la collaborazione con ArteSella o con il MAG dell’Alto Garda) e i funzionari del Mart, le compatibilità, le necessità e la fattibilità delle singole iniziative, quasi tutte a costo zero. I prestiti del Mart (vedi Garbari a Palazzo delle Albere) riguardano le opere dei depositi, che sarà sempre meglio vedere che nascondere (sono 20.000).

“Galassia Mart”, come recita il documento citato dal giornale, è il nuovo formato all’interno del quale il Mart intende progettare iniziative e raccogliere le proposte locali per rispettare e realizzare la sua vocazione di Museo territoriale aperto alle dimensioni nazionale e internazionale, come già si verifica, peraltro, con le convenzioni poste in essere, ad esempio, per San Barbaba a Bondo, o con ArteSella e il MAG dell’Alto Garda, e che hanno prodotto manifestazioni significative apprezzate da tutti.

Il progetto nasce da una precisa volontà politica espressa più volte anche dalla Giunta Provinciale e che identifica nel Mart l’ente funzionale della Provincia delegato a promuovere la cultura dell’arte moderna e contemporanea, sia attraverso la sua preziosa competenza che attribuisce prestigio alle iniziative, sia attraverso la concessione delle opere delle collezioni o in deposito. Tutte le linee guida sulla cultura approvate dalle varie Giunte provinciali parlano sempre di “sistema culturale diffuso” e pongono una particolare attenzione nel favorire l’accessibilità per tutti e dappertutto.

In seguito a queste sollecitazioni, le comunità e le Apt in particolare si sono mosse per mettere a disposizione strutture e chiedere il supporto del Mart, sia in termini di consulenza artistica, sia per il prestito delle opere. Spiegando le condizioni di sicurezza previste del Mart e sulla base dei contatti avuti durante le numerose visite e sopralluoghi fatti dal sottoscritto, accompagnato da Panizza e talvolta dal Vicepresidente, in questi mesi (che hanno toccato, di fatto, tutte le principali sedi espositive del Trentino, compresi i castelli, i forti e le più lontane come ArteSella o Forte Pozzacchio in Vallarsa, ma anche le sedi potenziali), è stata redatta, con la collaborazione di alcuni curatori coinvolti nelle iniziative, una semplice “Ipotesi di lavoro” (titolo testuale del documento riportato dal giornale), che parte da una ricognizione di massima del territorio e riporta tutte le disponibilità prima dell’emergenza sanitaria. Forse mai come in questo momento, anche nella Apsp di Castello Tesino (che possiede alcune pregiate opere di Paolo Vallorz) e fra i nostri anziani, che non si capisce perché non dovrebbero essere interessati all’arte, è necessario agire anche localmente per favorire il tanto decantato “turismo della cultura”.

L’obiettivo finale, di quella che finora è stata definita come “delocazione”, è puntare a un “Sistema integrato dell’arte in Trentino”, promosso da Trentino Marketing, in collaborazione con i Servizi e la Soprintendenza competenti.

Ancora. Puro pettegolezzo è il sussurro su Caravaggio, un progetto che è stato seguito con grande impegno di Maraniello, in dialogo con i diversi attori, dall’ente proprietario, il Fec del Ministero dell’Interno, alle autorità regionali e religiose della Sicilia, in delicati rapporti istituzionali. Per Caravaggio sono confermati 350.0000 euro e lo slittamento a settembre era stato deciso, ben prima della epidemia e della conseguente chiusura, tre cda fa.

Ancora, rinnovandogli la mia stima personale, nell’ultimo cda, fra i compiti attribuiti, ho incaricato il Consigliere anziano Cattani di dialogare con il Direttore del Muse per le modalità d’uso di Palazzo delle Albere. È evidente che le prese d’atto, o delibere o votazioni, del cda, rispetto ai programmi per il 2020 e il 2021, dovranno essere trasmesse alla Giunta Provinciale, insieme alla valutazione tecnica ed economica del Direttore e del Direttore Amministrativo. La generosa proposta di programmazione del cda può essere sproporzionata allo stanziamento deliberato dalla Provincia, spalmato peraltro su due anni finanziari. Il cda propone, la Giunta decide. E sono assolutamente certo, nell’armonia di rapporti con il Presidente Fugatti, che la ripresa del Mart, con le importanti proposte dell’ultimo cda e la puntualizzazione sulla mostra di Depero, saranno approvate con la piena condivisione della Giunta Provinciale.

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