Canzoni da quarantena: il ritorno, in remoto, dell' OrcheXtra Terrestre con il brano in ladino “Èlbes Dolomic”

di Fabio De Santi

«In questo tempo di distanza abbiamo deciso di tornare vicini, registrando un inedito in lingua ladina, un omaggio alle Dolomiti come simbolo della nostra terra, con una canzone scritta a più mani qualche anno fa, che vuole denunciare l'approccio sbagliato dell'uomo verso il pianeta Terra». Con queste parole i musicisti dell'Orchextra Terrestre delineano i contorni del loro nuovo progetto legato al brano in ladino “Èlbes Dolomic” ovvero “Chiare Dolomiti” . Si tratta di una produzione video a distanza con la pubblicazione sulla pagina Facebook dell'OrcheXtra Terrestre. “Èlbes Dolomic” si lega alla solidarietà per sostenere l'impegno di Emergency nella lotta alla pandemia in Italia e nel mondo. <In questo tempo -  racconta Corrado Bungaro fra le anime di questa particolare formazione - qualche musicista della nostra OrcheXtra ha lasciato il Trentino per altri lidi in Italia ed all'estero, altri sono ancora qui. Ora, dopo una lunga pausa musicale, in questo momento di distanziamento sociale, noi abbiamo sentito il desiderio di riavvicinarci. Comunicando a distanza da diverse città, stati e continenti è nata questa nuova produzione, realizzata in quarantena con strumenti occasionali. Per noi il suono è invisibile, come il virus: ma unisce, non divide. Ovunque ci si trovi>.

 

I suoni e i volti dei muscisti che hanno creato “Èlbes Dolomic” è un vero e proprio puzzle di luoghi e di collegamenti internazionali: il tunisino Helmi M'Hadhbi suona il liuto da Parigi, la violinista del Costa Rica Lucia Cabrera da Barcellona mentre la tromba di Mauricio Ravanal risuona da La Serena in Cile. In collegamento dalle loro abitazioni di Trento invece hanno suonato e cantato la vocalist pugliese Sara Giovinazzi, il sassofonista cubano Angel Ballester, la violinista Emanuela Bungaro, il cantante della Nuova Guinea Alpha Condè e il percussionista indiano John Salinas. Insieme ai loro, da vari luoghi del Trentino, sono arrivati i contributi dei chitarristi Giordano Angeli e Loris Vescovo, della violoncellista Adele Pardi, del bassista Carlo La Manna, di Filip Milenkovic, della vocalist Irene Fornasa, di Stefano Dellantonio, con la sua ghironda, di Corrado Bungaro, viola d'amore, e del percussionista Gianni Morelli. Sulla scelta di proporre una composizione in ladino Bungaro spiega: <Nello spirito della nostra OcheXtra la lingua è un suono, noi abbiamo sempre intrecciato tutti gli idiomi e in questo caso abbiamo scelto una lingua nostra legata al Trentino, anche in questo pezzo si gioca anche con l'inglese e il francesce. Questo brano inedito è stato scritto da Stefano Dellantonio e invita l'uomo a ripensare il suo rapporto con la natura anche davanti ad un testimone silezioso come le Dolomiti, un concetto che c'è anche nella frase che compare alla fine del video: “La terra non ci appartiene, siamo noi che apparteniamo ad essa”. 

L'ultimo concerto in Trentino (sold out) dell'OrcheXtra Terrestre è stato quello del 21 aprile del 2018 al Teatro di Pergine Valsugana. Una reunion arrivata dopo alcuni anni di stop, che aveva permesso ai musicisti extra terrestri di tornare a suonare insieme ed esibirsi davanti al “proprio” pubblico. Negli anni, dal 2005 ad essere precisi, sono stati tanti i musicisti che hanno partecipato creativamente, a questo progetto “glocale” che ha permesso l'interazione tra lingue, suoni ed espressioni musicali tra artisti rappresentanti delle minoranze linguistiche della nostra terra e delle culture regionali italiane, assieme a interpreti delle culture musicali europee ed extra-europee presenti sul territorio.

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