Le mascherine all'ultima moda

Le mascherine all'ultima moda

di Eliana Agata Marchese

Voglio una mascherina fashion.
L’ennesima pubblicità mi compare sullo schermo durante la ricerca di un poster di Emma Watson vestita da Hermione Granger, che Silvia vorrebbe per la sua camera.

Mentre Caterina è appassionata di biografie (ha letto tutto l’esistente su Falcone), Silvia adora la saga di Harry Potter. Dice spesso che, se io fossi un professore della scuola per maghi, sarei Severus Piton. Non ho mai indagato sul paragone, anche se il nome Severus qualche dubbio me lo lascia (e anche il cognome Piton non è dei più rassicuranti, se uno ci pensa). Pozioni a parte, il Coronavirus ha cambiato anche i nostri acquisti, e su internet spuntano ovunque mascherine colorate.

È il nuovo modo per essere “di tendenza”. Io sono attratta da quella con il disegno delle zanne, ma poi guardo quell’altra con l’arcobaleno e lo slogan ormai inflazionato: “Tutto andrà bene”. Sono comparse mascherine sui siti di moda, sui più noti portali di shopping, nelle home page delle tipografie online. Il gadget del momento. C’è perfino chi propone mascherine personalizzate con le proprie iniziali o un’immagine scelta dall’acquirente. Tutte rigorosamente lavabili, anche se - specificano le varie pubblicità - non si tratta di dispositivi medici. In effetti faccio fatica ad immaginare le protezioni decorate col muso dell’unicorno in una corsia ospedaliera, ma sembra divertente l’idea di metterle per il supermercato.

Il bombardamento di mascherine all’ultima moda ad un tratto mi commuove: è un patetico tentativo di sentirci trendy nell’unico modo in cui possiamo. Nessuno, immagino, ha voglia di investire troppo sul make up, dato che siamo chiusi in casa da settimane e a tempo indeterminato. Io stessa vivo in tuta; mi aspetto che Adidas si faccia viva con un’offerta da uomo-sandwich, visto che porto le famose tre strisce per 24 ore al giorno. E pensare che, nella mia vita di prima, al mattino indossare tacchi e rossetto mi veniva naturale quanto lavarmi i denti. Continuo a cercare in rete mascherine sempre più colorate, anche se il vero patito dei travestimenti in casa è Luciano. È stato felice di incontrare i vigili del fuoco, che sono arrivati a casa qualche giorno fa, ma ha rapidamente messo da parte le mascherine che ci hanno consegnato, due per ogni membro della famiglia: davvero poco creative per i suoi standard.

Ha preferito colorare una maschera di plastica modello Carnevale di Venezia, ha ritagliato il cartone delle uova per ricavarne un naso lungo, e ora si aggira per casa chiedendo quale delle due creazioni sia più efficace per tenere lontano il virus. Evidentemente non ha capito benissimo la funzione dei dispositivi di protezione, ma non c’è da preoccuparsi, perché lui al supermercato non ci viene. Dopo le mascherine in tutte le sfumature (quale sarà il colore più trendy per il 2020?) finisco a dare un’occhiata anche agli astucci coordinati per riporle in borsa. Il merchandising del Coronavirus è incredibile. Stiamo tutti aspettando di poter sfoggiare la nostra mascherina a fantasia per la prima emozionante passeggiata, anche semplicemente da soli nel bosco.

E poi aspettiamo il momento in cui potremo riporre la mascherina fluorescente nell’astuccio in pendant e dimenticarla in fondo alla borsa. E continuiamo ad aspettare. Chissà che a tirarci fuori dai guai non arrivi Severus Piton; e porti, con una delle sue pozioni magiche, il vaccino dei nostri sogni.

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