Se ne sta andando una generazione

Se ne sta andando una generazione

di Lucio Gardin

È una sensazione spaventosa svegliarsi una mattina e scoprire che mentre dormivi sei passato di moda. Che il nipotino preferisce lo smartphone ai tuoi racconti. Ritrovarti carnivoro in una società vegana, analogico in un mondo digitale. È spaventoso svegliarsi una mattina e scoprire che solo il virus s'interessa della tua generazione.

Sta morendo forse la migliore delle generazioni. Quella che senza studi ha educato i figli. La generazione che aspettava trepidante pasquetta per andare a fare il pichnik o il pik nich o comunque si scrivesse, perché ai tempi l'inglese c'era solo nelle canzoni. Sta morendo la generazione che comunicava senza whatzup, si conosceva senza Facebook, e guardava la tv senza telecomando.

Se volevi cambiare canale senza alzarti dal divano dovevi fare un figlio. Sta morendo la generazione che, quando in negozio finiva il pane, la commessa si scusava dicendo «è finì le ciopete», e non metteva in vetrina il cartello «ciopete sold out». La generazione che le mascherine le usava a carnevale. Sta morendo la generazione che conosce il profondo significato delle parole pazienza e rinuncia. La generazione che per fissare un appuntamento con la fidanzata usava il pennino e l'inchiostro. Una settimana per scrivere la lettera, una settimana per portarla alla posta, e un'altra settimana perché la lettera arrivasse all'amata.

E sulla lettera c'era scritto «ti va di vederci stasera?». Sta morendo l'ultima generazione che trovava divertente buttare in aria i figli per riprenderli al volo dopo averne guardato la faccia terrorizzata. E riprenderli al volo era prerogativa dei genitori più sensibili, perché mio papà mi buttava in aria e poi andava a lavorare. Sta morendo la generazione che ha visto padri e figli partire sui campi di battaglia senza più tornare. La generazione per cui "salvare" era un gesto di eroismo, non un'archiviazione di dati. Sta morendo la generazione che ha sofferto di più. Muoiono in silenzio, senza disturbare, così come hanno vissuto.

Se ne stanno andando, senza un abbraccio, soli e spaventati.

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