In queste giornate in casa un poliziesco per... evadere

In queste giornate in casa un poliziesco per... evadere

di Leonardo Pontalti

Cosa c'è di meglio in questi giorni in cui tutti dobbiamo stare a casa, di un libro per... evadere? Se poi a permettercelo è un giallo, un poliziesco, ancora meglio.
A proporcelo oggi, ospite del nostro e vostro blog, è Adriana Tomaselli della libreria Il Ponte di Borgo Valsugana, che sta leggendo "I cerchi nell'acqua" di Alessandro Robecchi (Sellerio, 416 pagine).
 
Anche a te come a tutti i nostri amici chiediamo innanzitutto dove leggi solitamente, quando sei in casa.
«Normalmente sul divano o su una sedia a dondolo, che accompagna le mie letture fin dai tempi dell’adolescenza e che, ovviamente, ho fatto rifoderare più volte».
 
A che punto sei? Perché l'hai scelto?
«Sono quasi a metà libro. L’ho scelto perché l’autore ha uno stile molto particolare, riesce a descrivere in nostri tempi in maniera molto lucida e i suoi personaggi sono ben delineati, si fanno carico dei problemi etici che riguardano la loro esistenza e, non ultimo, riescono a fare battute veramente esilaranti».
 
Raccontaci un po' del "tuo" libro.
«Inizia con quello che sembra un cordiale invito a cena e che in realtà si rivelerà un incontro necessario e chiarificatore tra due dei protagonisti dei libri di Robecchi: Carlo Monterossi, pentito autore di programmi spazzatura e il sovrintendente Ghezzi. Il giallo continuerà con due storie parallele che affondano le proprie radici nel passato. Ma le apparenze ingannano e in una Milano inusuale e sorprendente i “cerchi nell’acqua” si diffonderanno fino a coinvolgere tempi e personaggi inaspettati».
 
Regalaci un passo che ti ha particolarmente colpito.
«In questo momento di isolamento: “Il mondo sembra così lontano da lì…migliaia di distese bianche e steppa”»
 
Hai già scelto il prossimo libro, quando finirai "I cerchi nell'acqua"?
«Da un po’ di tempo mi aspetta “Il sogno della crisalide” di Vanessa Montfort edito da Feltrinelli».

comments powered by Disqus