A Natale, un bel libro è il regalo migliore

A Natale, un bel libro è il regalo migliore

di Alessandro Tamburini

Un bel libro è sempre un piccolo miracolo, una rivelazione, una scatola magica, se solo si è capaci di guardarci dentro. Può diventare perciò un dono di inestimabile valore, però non facile da scegliere. Se regali un libro a un lettore abituale c’è il rischio che lo abbia già, o che non sia del genere che predilige, visto che si sarà già formato un proprio gusto.

Con uno che invece legge poco o niente diventa una scommessa difficile, con alte probabilità di insuccesso.

Proverò allora a suggerire tre titoli di libri non troppo noti, piccoli gioielli che però il lettore potrebbe non conoscere. E nel contempo intensi, toccanti quanto basta per conquistare chi non legge e pensa che non gli piaccia, purché abbia un minimo di sensibilità e la disponibilità a leggere almeno qualche pagina.

Il primo è «La commedia umana» di William Saroyan, (Marcos y Marcos). Gli anni della Seconda Guerra Mondiale. Una cittadina americana. Un ragazzino dotato di una struggente sensibilità, che entra nella vita di tante persone a cui consegna i telegrammi, dal contenuto spesso drammatico in quegli anni bui. Così scopre un sentimento di fratellanza, una pietas profonda, per cui solo l’amore può colmare i vuoti più dolorosi.

Poi «Il commesso», di Bernard Malamud (Einaudi). Qui, in un’inedita Manhattan della prima metà del ’900, si incontrano una brava ragazza figlia di un misero commerciante e un vagabondo dalla vita burrascosa, combattuto fra delitto, colpa e riscatto. L’oscuro negozio in cui si svolge molta parte della vicenda non si dimentica, così come la storia fra i due, che fra il sublime e il sordido scava un percorso di tormentata redenzione attraverso l’amore. E i colpi di scena continui rendono il romanzo ancora più avvincente.

Il terzo: «Colpo di spugna», di Jim Thompson, col protagonista Nick nei panni di uno sceriffo di provincia che viene considerato una nullità, il tipico scemo di un villaggio che sembra normale e invece nasconde un infernuccio di odio, falsità e razzismo. Ma Nick non è ciò che appare e i suoi concittadini se ne accorgeranno troppo tardi per scongiurare il suo piano diabolico, che sfrutta proprio le loro aberrazioni. Un libro a termine del quale ci sentiamo tutti colpevoli di qualcosa.

Poi voglio suggerire dei libri da regalare ai ragazzi, di cui si sente sempre ripetere che leggono poco. Come insegnante ho imparato che volte anche un solo incontro felice con un libro può fargli superare le barriere di ritrosia e disaffezione, e che un valido espediente è proporgli romanzi che abbiano come protagonisti ragazzi della loro stessa età, in cui si possano identificare e riconoscere.

Eccone allora tre anche di quelli: Stephen King, «Stand by me», contenuto nel volume Stagioni diverse, (Sperling paperback). L’esperienza che quattro ragazzini vivono a metà del secolo scorso lungo i binari della ferrovia, in cerca del corpo di un loro coetaneo. Un viaggio che diventa percorso di iniziazione alla vita.

Cormac McCarty, «Cavalli selvaggi» (Einaudi): due giovani americani in una moderna avventura a cavallo, nel deserto che divide gli Stati Uniti dal Messico, in una sorta di paesaggio dell’anima, accompagnati dalla scrittura oggettiva e penetrante di uno dei maggiori scrittori viventi.

E il romanzo scritto da Viola Di Grado, allora ventenne come la protagonista di «Settanta acrilico trenta lana». Una ragazza tormentata, esiliata in una gelida città inglese. Un’esile trama, un’acuta sensibilità per cose e persone, una scrittura fitta di iperboli e metafore originalissime.

Consiglio poi di regalare «Chiamate telefoniche», di Roberto Bolano, volumetto di fulminanti racconti di un grande scrittore, dal quale si può passare a «I detective selvaggi», che reputo il suo capolavoro (Adelphi entrambi).

«L’arte della gioia» di Goliarda Sapienza, libro postumo, apprezzato prima all’estero che in Italia, che ha per protagonista una donna determinata, talentuosa  e seduttiva, immorale per i suoi tempi, capace di dare alla propria vita un orizzonte ben più ampio di quello a cui era stata destinata.

Infine, se volete regalare o regalarvi un libro un po’ pazzo, che infrange ogni regola di trama e stile e procede in un felice caos di invenzioni e illuminazioni, ecco «Pesca alla trota in America», di Richard Brautigan (Einaudi). Psichedelico, ironico, divertente come pochi.

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