L'orso non basta: portiamo gli elefanti

di Lucio Gardin

È caduto in trappola l’orso sbagliato. Anzi, non era neanche un orso, era mia suocera che stava andando al Santa Chiara per una risonanza magnetica ma s’è persa ed è finita a Terlago, quando ha visto il tubo si è sdraiata dentro.

Però non credo che per catturare KJ2 basti un tubo vuoto; voglio dire, ci vuole un’esca. Non si può sperare che entri nel primo tubo che capita come se fosse un dentifricio qualsiasi, è un orso! Dentro ci vuole qualcosa per attirarlo. Pensavo a un paio di animalisti con un maglioncino di lana bianco e una musica in sottofondo che a intervalli facciano «beeeee». Tutto questo trambusto sugli orsi non giova a nessuno.

Proprio ieri il Cobas degli orsi ha diramato un comunicato dicendo che gira troppa gente per i boschi e non si sentono più sicuri, un paio sono tornati in Slovenia. «Rischi di incontrare umani anche quando sei in bagno» ha sbottato il figlio di primo letto di Daniza mentre si tirava su la cerniera uscendo dal lago di Terlago.

Invece, JAX2, un orso sfuggito al monitoraggio di cui si sa solo che trascorre le giornate facendosi canne e cantando brani rap, è infastidito dai collari elettronici. «Neanche fossimo delinquenti - ha detto al TG3 - Che poi, ci mettono i collari per sapere cosa? Dove andiamo? E dove vuoi che andiamo, a Gabicce?». Il collare resta comunque lo strumento migliore per identificare la posizione, e non solo degli orsi. Mia cugina ha messo un collare elettronico al marito per controllare se il sabato va davvero a giocare a calcetto come lui dice, e a scoperto che in realtà il calcetto è una bugia. Va a giocare a pallavolo.

Intanto Ugo Rossi non fa marcia indietro sul progetto «Life Ursus» e anzi, rilancia. Vista la situazione profughi, è infatti allo studio l’introduzione nella zona di Albiano di una coppia di elefanti africani. Si tratta solo di fare dei corsi formativi agli abitanti per insegnare ai plantigradi a lavorare il porfido. E col tempo potranno anche essere usati per combattere la peronospora delle vigne. In pratica funzionerebbero da elefantomizzatori. Basterà fargli bere dell’acqua gassata mescolata col verderame. Un amico chimico mi ha detto che un elefante di medie dimensioni con uno starnuto riesce a coprire anche un ettaro di vigne.

In seguito, quando i plantigradi ci avranno dato dentro come gli orsi e saranno diventati più numerosi degli abitanti di Albiano, sarà sufficiente spargere per il paese gabbiette con bacchettine di vischio e catturarli. E poi si parte col progetto «Life Rinocerontus».

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