Il principio mentale del running: correre si può!

Il principio mentale del running: correre si può!

di Michele de Matthaeis

Molte persone almeno una volta nella vita hanno detto: «Adesso voglio iniziare a correre!».

La corsa è uno tra gli sport più naturali che esistono. Inizia a praticarlo il bambino che, sperimentati i primi passi, impara che può arrivare più velocemente agli oggetti del suo desiderio. Inoltre è uno sport che richiede poco tempo e poca attrezzatura tecnica: un paio di scarpe da corsa, una maglietta e una braga corta. Si può fare allenamento dai 20 ai 60 minuti ed essere soddisfatti del proprio lavoro e trarre benefici dall’attività sportiva come il rilascio di endorfine, l’aumento dell’umore, il miglioramento del tono cardiovascolare.

Tuttavia lo scoglio della fatica iniziale della prima corsa ferma la maggior parte delle persone. In seguito a questo possono sopraggiungere altri ostacoli, come l’affaticamento iniziale dopo la prima settimana di corsa e obiettivi sempre più ambiziosi come raggiungere e superare il proprio compagno di allenamento, stabilire dei record, fino ad arrivare alla prima fatidica gara.

Lo sport come la vita offre una miriade di opportunità per migliorarsi e per ottenere soddisfazioni e risultati importanti, ma tutto dipende da come vengono interpretate queste sfide: come un’opportunità o come un ostacolo? In quest’ultimo caso lo sport diventa un macigno sempre più grande che alla fine può arrivare a schiacciarci e farci perdere le speranze e la motivazione nel continuare a perseguire i nostri obiettivi.
In che modo quindi è possibile essere resilienti, cioè flessibili come il metallo che si piega quando viene sottoposto ad una forza esterna (stress), ma non si spezza e allenare la forza di volontà?

La pianificazione degli obiettivi (goal setting) è il primo strumento indispensabile per gettare le fondamenta di un corretto approccio ad una performance di qualsiasi tipo: da quella sportiva a quella lavorativa o personale. Per quanto riguarda la prestazione sportiva il goal setting ben si adatta a qualsiasi livello, da quello amatoriale a quello professionistico.

Ebbene sì, avere obiettivi chiari permette di costruire il proprio percorso verso il punto dove si vuole arrivare. Permette di stabilire delle tappe intermedie di verifica per capire se si sta procedendo nella direzione corretta, se bisogna aggiustare il tiro oppure si sta procedendo correttamente. Inoltre, soprattutto per quanto riguarda gli amatori, spesso divisi tra impegni lavorativi, familiari e sportivi, permette di programmare a priori gli allenamenti in base alle proprie necessità. In questo modo lo sport diventa uno stile di vita e lo si può vivere al massimo, provando emozioni positive, impegnandosi al massimo e traendo il massimo beneficio psicofisiologico.

Nei prossimi articoli del blog verranno approfondite altre abilità mentali sempre coinvolte nell’espressione della massima performance che con l’esercizio è possibile allenare e potenziare.

Per ricevere maggiori dettagli è possibile scrivere agli autori del blog che risponderanno con degli articoli specifici.

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