La pesca magica

La pesca magica

di Gardascuola

Nel parco fluviale Chattahoochee è possibile non solo trascorrere giornate immersi nella natura, ma anche fare sport e ricerche. Per coloro che sono interessati allo sport, ad esempio, si può praticare la canoa, mentre per coloro che preferiscono la natura e le scienze il parco offre la possibilità di fare alcune attività dove si pescano i macro invertebrati (animali che popolano il fiume) e in base alla quantità di esemplari delle diverse specie si capisce quanto è inquinato il fiume.

Quando io ho fatto l’attività ho pescato solamente una tipologia di specie animale: la larva di libellula. Quindi questo significa che l’acqua del fiume non è completamente pulita. Ciò lo abbiamo scoperto grazie ad uno schema che suddivide gli invertebrati in base al livello di tolleranza dell’inquinamento delle acque.

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Alcuni vivono solo in acque molto pulite, altri anche in acque inquinate, mentre la larva di libellula si adegua. Facendo un paragone con il nostro fiume Sarca, anche grazie all’aiuto degli esperti delle Reti di riserva del Parco fluviale della Sarca che ci accompagnano in questo viaggio, ho notato che ci sono notevoli differenze tra i due corsi d’acqua; ad esempio lo stato dell’acqua. Infatti quando io ho fatto la stessa  attività nella Sarca ho trovato differenti tipologie di macroinvertebrati, che vivono solamente in acque più pulite.

Quindi la nostra acqua è meno inquinata del Chattahoochee! La Sarca ha un fondale di pietre. Basta smuovere i sassi per trovare invertebrati. Del Chattahoochee abbiamo analizzato un tratto che formava un piccolo laghetto. Era ricco di fango, foglie, rami e alghe. Pieno di fastidiosissimi e minuscoli insetti che ci ronzavano intorno. Non è stato molto facile trovare questi piccoli esseri. Bisognava scavare con il retino nella fanghiglia e rovesciare il contenuto su una specie di vassoio.

Con le mani, o meglio con un cucchiaio di plastica, si doveva rovistare alla ricerca di esseri viventi. Abbiamo trovato più pesci che altro, ma non essendo invertebrati, li abbiamo ributtati in acqua. Ciò che abbiamo trovato, lo abbiamo osservato, analizzato al microscopio e studiato. Da bravi amanti della natura, dopo aver catalogato gli invertebrati li abbiamo riportati a casa, nel laghetto.

Ester e Arianna


La guerra dell’acqua


Alabama, Georgia e Florida si contendono l’acqua del Chattahoochee. La stessa acqua è utilizzata per diversi scopi. Su questo fiume, infatti, si possono praticare diversi sport come canoa, pesca, kayak e canyoning.

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Allo stesso modo, però, quest’acqua è la fonte principale per uno dei bisogni primari, poiché il 70% della popolazione di Atlanta la utilizza come acqua potabile. Per questo motivo gli abitanti di Atlanta hanno creato delle regole rigide sull’utilizzo e la protezione del fiume, che per loro è vita. Tutto ciò è accompagnato da una forte sensibilità da parte di tutti, che nel corso del tempo si sono sempre più avvicinati alla salvaguardia del Chattahoochee.

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Camminando lungo il fiume ho notato molta segnaletica. Ciò ha catturato la mia curiosità, in quanto i cartelli invitano ad essere più rispettosi della natura ed evitare lo spreco dell’acqua. Infatti per salvaguardare questo bene prezioso, la popolazione preferisce utilizzare l’acqua piovana per irrigare i campi e preservare l’acqua del Chattahoochee.

Non pensavo che in America ci fosse questa attenzione per un bene a volte considerato scontato. Ma che invece è essenziale.

Sophia (alter ego Manuela)


 

Canoiste per un giorno

Seconda giornata al parco! Il sole splende, la brezza soffia: la giornata perfetta per un tour in canoa sul fiume Chattahoochee.

Due simpaticissimi ranger ci hanno fornito giubbotti e apposite pagaie per un tour sul fiume in tutta sicurezza. Io e la mia compagna Letizia, che come sport pratica proprio canoa, siamo salite su una barca per due.

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Tremante di paura mi sono spinta con la pagaia nel fiume e la mia compagna per fortuna ha provveduto a ristabilire l’equilibrio. Che emozioni contrastanti: ansia, felicità e voglia d’avventura. La cosa che più mi ha colpito è stata sicuramente la poca profondità del fiume.

Quante volte ci siamo incagliate nel fango! Un’acqua veramente molto bassa. L’esperienza è stata molto emozionante, ma allo stesso tempo toccante, ci ha fatti divertire ma anche riflettere sull’importanza dell’acqua, che non va assolutamente sprecata!

Federica

 

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