Ad Haiti la gente non è violenta

Ad Haiti la gente non è violenta

di Federico Uez

Ad Haiti la gente non è violenta, non è poco accogliente. Se si sente parlare di questo paese, però si sente parlarne male.

Alcune crociere spacciano come domenicane le spiagge haitiane, perché probabilmente altrimenti i turisti non si fiderebbero ad andarci.

Ma ad Haiti è così difficile per un motivo. Haiti è un paese ricco di risorse, il suo sole è stupendo e costante, la sua storia ha radici lontane ed è complicata, ricca, interessante, sin da quando Cristoforo Colombo sbarcò sull’isola, dopo essere approdato a San Salvador. Da quando dall’Africa dell’est vennero deportati migliaia di schiavi dai colonizzatori europei, una vergogna difficile da superare tuttora. Da quando l’eroe Toussant Loverture, ex schiavo, si ribellò ai francesi, portando gli haitiani all’indipendenza, nel 1804. Qui ci sono monumenti storici importanti come «La Citadelle», spiagge affascinanti e montagne che circondano tutto il Paese .

Così ho conversato con un amico haitiano.

E così sto capendo che Haiti è così difficile per un motivo. Ad Haiti ogni giorno si paga il prezzo di un’oppressione violenta e nascosta, perpetrata ai danni di un popolo che cerca di unirsi, come fece un tempo, ma trova ostacoli ogni volta, ostacoli spesso posti sulla sua strada da paesi del nostro emisfero, che traggono beneficio dalla divisione di un popolo. Così, le risorse di Haiti e la sua posizione strategica rimangono un bene non accessibile agli haitiani, che per l’80% vivono sotto la soglia di povertà, la maggior parte senza un lavoro, trovandosi a combattere prima di tutto contro la fame. Assieme a questo il terremoto; il ciclone; il colera.

Ma come dice una canzone famosa qui nella «Perla nera delle Antille», in creolo, «si n te met tèt nou ansam nou ta rive lontan» ( se noi ci unissimo assieme, arriveremmo lontano): e ogni giorno, ascoltando questa canzone e prestando servizio a Kay Chal, vedo un popolo che lotta per farlo, con forza e dignità, una qualità immancabile in ogni haitiano.

comments powered by Disqus