Lordare città e ambiente: un vizio antico

Lordare città e ambiente: un vizio antico

di Sandra Tafner

È vietato lordare. La scritta compariva una volta soprattutto nei vicoli delle città, il che fa supporre che il vizio non sia figlio dei tempi moderni. La scritta poi continuava: vietato lordare sotto pena di multa o di arresto. Chissà se succedeva proprio così, certo è che oggi non succede (quantomeno l’arresto) e le città appaiono spesso non solo sporche per terra, ma anche sui muri delle case e non solo nei vicoli, ma anche nei luoghi di pregio artistico, col rischio di provocare danni ancora più gravi.

Ma che gusto c’è? È una forma di protesta intelligente? Basti dire della scalinata di piazza di Spagna, restaurata recentemente e subito imbrattata più o meno come prima, con le gomme americane sui gradini che si attaccano alle scarpe, con le cicche delle sigarette, con i resti di cibo sparsi alla rinfusa. A mali estremi estremi rimedi. La proposta era di tirar su una cancellata, ma poi non se ne fece nulla ed è meglio così, perché non solo non sarebbe educativo, ma non risolverebbe il problema, essendo una questione non di barriere ma di educazione e di civiltà. Su questo argomento per molti si dovrebbe cominciare dal principio, visto che non riescono a comprendere che un bene pubblico va rispettato non solo per la sua bellezza, ma anche semplicemente perché è di tutti.

È vietato lordare. Sarà anche una parola desueta, ma il significato non è poi così recondito. Non dovrebbe esserlo nemmeno a casa nostra, anzi sulla montagna di casa, quel Bondone ormai stufo di aspettare il momento del rilancio ma ancor più di vedersi sporcato da sacchi pieni di rifiuti d’ogni tipo buttati vicino alle cosiddette isole ecologiche che in questo modo di ecologico hanno ben poco da offrire. Finora sono stati raccolti oltre trenta quintali di materiale indifferenziato, oltre a materiale ingombrante del quale uno vuole disfarsi senza aver la briga di chiedere il servizio a domicilio. Che esiste. Risparmierà pure 25 euro, ma acquisterà in cambio la patente di maleducato.

Un’attenuante è da ricercare nella scarsità dei contenitori sul posto? Ecco allora la prova d’appello che potrà aversi dal primo gennaio prossimo quando entrerà in funzione il nuovo sistema di raccolta sulla montagna. Ma non è che la città sia migliore. In ottobre parecchie multe sono state elevate nel capoluogo, centro storico compreso. Là dove era possibile darle, perché nei sacchi c’era qualche segno di riconoscimento. Ma altri sono rimasti anonimi. E dire che i trentini si vantano sempre di essere i primi della classe.

È vietato lordare. La parola, in realtà, può avere anche un significato figurato, come dire insozzare moralmente, o meglio ancora insozzarsi. Verbo riflessivo. E questo succede al di fuori dell’argomento rifiuti, può voler dire sporcarsi dentro, come purtroppo attualmente sta succedendo sempre più spesso nei rapporti interpersonali sempre più antipatici e volgari e addirittura violenti. Esempi che vengono dal basso ma anche dall’alto. L’inciviltà si esprime in tanti modi. In una scuola privata di Cagliari, recentemente, due bambini migranti arrivati rispettivamente dall’Egitto e dall’Etiopia, senza genitori perché morti durante il viaggio, sono stati iscritti alla quinta elementare ma la maggior parte dei genitori degli altri alunni hanno chiesto di istituire per loro un bagno separato. Si sa mai che contagiassero i loro piccoli bianchi e puliti senza nemmeno l’accenno di un raffreddore.

Esiste anche l’opposto, per fortuna. E non solo nel settore rifiuti, non solo nei rapporti fra singoli, ma anche in intere comunità, com’è successo in un paese di 3500 abitanti in Inghilterra, vicino a Bristol. Qui i cittadini hanno accettato la sfida di compiere in un anno almeno 800 atti di gentilezza gratuita. Senza vantarsene , in pieno anonimato. Ed hanno superato di molto quella cifra. Cose semplici, generosità e solidarietà che dovrebbero essere naturali ovunque al di là dei record da raggiungere. E la ricompensa è stata un’intima soddisfazione personale: questa scelta - hanno detto - ci ha cambiato la vita.

Per loro il verbo lordare non ha più senso.

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