«Araba Fenice», una nuova via sulla Cima Tosa

«Araba Fenice», una nuova via sulla Cima Tosa, dedicata ai terremotati

di Alessandro Beber

In occasione del Brenta Base Camp 2014, un tour di arrampicate nelle Dolomiti di Brenta ideato in  collaborazione con l’Apt di Moveno per celebrare i 150 anni dalle prime esplorazioni alpinistiche del massiccio, erano state individuate alcune possibili vie nuove da aprire sulle cime più rappresentative della zona.

Se le scalate su Campanil Basso (via «Attraverso il tempo») e Brenta Alta (via «Scintilla») erano andate a buon fine, le avverse condizioni meteo avevano impedito di mettere la ciliegina sulla torta, aprendo un nuovo itinerario anche sulla cima Tosa, principale elevazione del gruppo di Brenta.

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A distanza di due anni abbiamo rispolverato l’idea e in due giorni, il 26 e 27 agosto, siamo riusciti a tracciare «Araba Fenice», una linea molto diretta sulla parete Nord-Est, tra la via «Barbier-Bourgeois» del 1965 e la «via del Cinquantenario» di G.Stenghel del 1985.
Claudio Migliorini, uno dei tre componenti della cordata assieme al sottoscritto e ad Alessandro Baù, dice: «Mentre bivaccavamo in parete, guardando le stelle prima di addormentarmi, pensavo alla fortuna e alla bellezza di quel momento... ma immediatamente i pensieri si spostarono verso chi, in quello stesso momento, sotto un cielo stellato ci stava perché non aveva più una casa, abbattuta da una scossa».

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La via è dedicata appunto alla popolazione colpita dal terremoto in Italia centrale, nell’augurio che possa risollevarsi dalle macerie come la mitica fenice sapeva risorgere dalle proprie ceneri.

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