I colori che solo le donne vedono

I colori che solo le donne vedono

di Lucio Gardin

Le donne riescono a vedere colori che noi uomini non riusciamo neanche a immaginare. La donna distingue il giallo limone dal giallo miele, dal giallo canarino, dal giallo oro, dal giallo banana, dal giallo ocra, dal giallo valle dei laghi (che è la tonalità di un cinese di Vezzano); l’uomo distingue a malapena il giallo chiaro da quello scuro. Noi abbiamo un range di tonalità semplici, standard: se siamo in macchina, percepiamo il rosso, il verde, e tra i due, qualche istante di giallo. Mia moglie distingue il rosso ciliegia, dal rubino, dallo scarlatto, dal carminio, dal rosso porpora...

Io non riesco a distinguere il rosso dal rosato, soprattutto dopo un bianco. Lei vede il color acquamarina (blu), il color indaco (ancora blu), il color cobalto (sempre blu), il color fiordaliso (blu), il color blu (vedi acquamarina); credo che al posto del Dna le donne abbiano un filamento Ral. Una volta ho passato tre ore per capire che colore fosse il «carta da zucchero»; sono andato in tutti i negozi di dolciumi per scoprirlo, ma la carta da zucchero aveva un colore sempre diverso. Le donne conoscono cinquanta sfumature di grigio, io al massimo passo dal grigio topo al nero babau.

E poi c’è la differenza tra grigio e tortora che la conoscono solo loro. E secondo me non è neanche vero che la conoscono, è una leggenda metropolitana; sapete quelle cose di cui ci si vanta di conoscere il segreto anche se non c’è nessun segreto? Ecco. Ho scoperto che c’è anche il color «uovo di pettirosso», io pensavo che il massimo della perversione fosse il «blu cobalto», che sento sempre meno probabilmente perché inquina.

Hanno calcolato che le donne spendono in media 17 minuti al giorno per scegliere il vestito da indossare, e noi uomini spendiamo 3 giorni all’anno per scegliere cosa mettere. Come si vede, essere un po’ daltonici ha il suo lato positivo. Comunque hanno realizzato un’applicazione che aiuta le donne a capire come gli uomini inquadrano le sfumature di colore da loro percepite, l’applicazione si chiama «lassaperdervalà».

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