Dal Trentino verso Rio: - 157

Dal Trentino verso Rio: - 157

di Luca Perenzoni

Anno bisesto, anno olimpico.  E allora proprio in questo 1 marzo apriamo una sorta di conto alla rovescia in vista dell'Olimpiade di Rio de Janeiro, che scatterà il 5 agosto, ovvero tra 157 giorni; cinque mesi di fatto, giorno in più o giorno in meno.
 
E si può dire che questo febbraio ormai al tramonto ha permesso di iniziare a profumare l'aroma olimpica, con il rientrante Silvano Chesani e la sempre brillante Francesca Dallapè a garantirsi un agosto dalle parti di Copacabana. Entrambi con i cinque cerchi hanno un contenzioso aperto e nei prossimi mesi ci sarà modo di parlarne e di entrare nel merito dei rispettivi sentimenti in materia, ma per ora è più che sufficiente fissare la loro partecipazione a Rio. Ci sarà anche la nazionale di volley, forse anche l'ItalBasket, nelle due ruote il posto per Matteo Trentin e Daniel Oss potrebbe anche esserci e non è da escludersi che l'anello in Mondoflex di 400 metri possa aprirsi ad altri trentini, con Giordano Benedetti tra i principali aspiranti, senza scomodare oltremodo il giovanissimo Yeman Crippa che le potenzialità forse le avrebbe già, ma che ha davanti a sé almeno altri due assalti a cinque cerchi, iniziando da Tokyo 2020.
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Ma oltre che per il volo di Silvano ed il tuffo di Francesca, febbraio ha permesso di mettere a fuoco altri aspetti della Rio olimpica: dal rischio legato al virus Zika (pochi giorni e non se ne parla più, triturati come siamo da emergenze, allerte, preoccupazioni che durano per il tempo di un post su Facebook), fino alla spending review che sta costringendo il Comitato organizzatore ad operare tagli più o meno dolorosi all'apparato a cinque cerchi. Situazione in un certo senso inevitabile, considerate le difficoltà dello stato ospitante.
 
A proposito di difficoltà, questo febbraio ha rilanciato anche le quotazioni della candidatura di Roma 2024. L'Olimpiade è un'opportunità, uno spettacolo da godere, specie se così «vicina», ma a pochi mesi dalla chiusura dell'Expo milanese e con tante esperienze alle spalle, la sensazione che mi pervade è che questa Italia non abbia la necessità di avventurarsi in un cammino così rischioso e soprattutto dispendioso. O no?
Felice di essere smentito.
 
Avremo cinque mesi per parlarne e ritornarci su: in attesa di Rio, facciamoci compagnia parlando di quello che il Trentino ha fatto, dato, ricevuto dal contesto olimpico (estivo) nelle trenta precedenti edizioni e di quello che potrà regalarci all'ombra del Pão de Açúcar e sotto lo sguardo del Cristo Redentor

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