Gli alimenti funzionali: cosa sono?

Gli alimenti funzionali: cosa sono?

di Francesca Baraldi

Il concetto di alimento funzionale non è recente: è nato in Giappone negli anni ’80, in quanto le autorità sanitarie riconobbero la necessità di migliorare la qualità di vita di un numero crescente di anziani attraverso la dieta. Un alimento si definisce funzionale quando, al di là delle proprietà nutrizionali, è scientificamente dimostrata la sua capacità di influire positivamente su una o più funzioni fisiologiche atte a preservare lo stato di benessere e/o a ridurre il rischio di sviluppare malattie correlate all’alimentazione.
Gli effetti positivi degli alimenti funzionali non si rilevano su tutta la popolazione, perché dipendono non solo dall’alimentazione, ma anche dallo stile di vita e dalle predisposizioni genetiche.

Le proprietà funzionali sono riconducibili a composti naturalmente presenti nell’alimento, eventualmente in concentrazioni più elevate (gli alimenti arricchiti) o a composti aggiunti in un alimento in cui non sono presenti in origine (alimenti supplementati). Gli alimenti funzionali quindi possono essere classificati in: Alimenti naturali Alimenti a cui sia stato aggiunto un componente Alimenti dai quali sia stato rimosso un componente Alimenti in cui siano state modificate le caratteristiche di uno o più componenti Alimenti sottoposti a qualsiasi combinazione possibile fra quelle sopra esposte Un esempio? Gli alimenti che contengono probiotici e prebiotici.

I probiotici sono microrganismi viventi quali lattobacilli e bifidobatteri che possono essere aggiunti ad alimenti (lo yogurt) o a farmaci (i fermenti): sono in grado di modulare l’equilibrio della flora intestinale e di potenziare le difese immunitarie.
I prebiotici sono carboidrati non digeribili, ovvero frutto e galatto-oligosaccaridi (ne è ricca la buccia dei legumi): stimolano selettivamente l’attività di un limitato numero di ceppi colici, variando la microflora intestinale. Come controindicazione va rilevato che un eccessivo consumo di prebiotici può dar luogo a fenomeni di intolleranza come flatulenza e gonfiore addominale.

Non dobbiamo mai dimenticare che è la dieta nel suo complesso, intesa come una alimentazione varia e ricca di cibi vegetali, a fare la differenza: non si può pensare che una dieta povera e sbilanciata, anche se arricchita con prodotti funzionali artificiali, apporti gli stessi benefici di una dieta equilibrata.

Ricordiamoci sempre che per dieta si intende stile di vita: fattori protettivi della nostra salute sono anche quindi il controllo del peso e l’attività fisica.

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