Upt, si va verso un altro congresso

di Paolo Micheletto

L’Unione per il Trentino (Upt) ha celebrato il congresso sabato 23 gennaio. Quel giorno è stato eletto Tiziano Mellarini, assessore della Provincia di Trento e nuovo segretario del partito: in mattinata, il fondatore del partito, l’ex presidente provinciale Lorenzo Dellai, di fatto aveva annunciato la propria uscita dal movimento, argomentando la sua decisione con una serie di motivi, legati alla differente linea politica con Mellarini (vedi blog del 23 gennaio).

Da allora, l’Upt si è infilato in un vicolo cieco. Il segretario ha annunciato la volontà di rincorrere il sogno della Casa dei trentini, progetto che prevede un raccordo prioritario con il Patt, pur all’interno della coalizione del centrosinistra. Poi il nulla. Mellarini deve risolvere una questione mica da poco: se vuole fare il segretario deve chiedere che vengano cambiate le regole, che nell’Upt prevedono l’incompatibilità tra il ruolo di assessore e di segretario. Un problema che era ben noto prima, durante e dopo il congresso.

L’assemblea chiamata a decidere sulla modifica dello Statuto è stata più volte rinviata: se ne parlerà (forse) lunedì prossimo. Negli ultimi giorni le due parti - il gruppo di Mellarini e quello di Dellai - hanno avuto alcuni incontri, ma la distanza rimane molto ampia. Lo stesso Mellarini sarebbe sempre meno convinto di voler mettere mano alle regole, perché in questo modo si esporrebbe a critiche fin troppo facili.
Come se ne uscirà? Forse con un nuovo congresso, da celebrare entro la fine del 2016, con un nuovo candidato, fuori dalla frattura in corso e dai due schieramenti. Intanto l’Upt naviga a vista e da tempo non assume una posizione degna di questo nome, se si escludono gli eletti e gli amministratori. Oggi è un partito che non c’è e non sarà facile recuperare terreno.

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